Brasile, scontri tra esercito e manifestanti nella capitale

giovedì 25 maggio 2017


Il presidente del Brasile, Michel Temer, ha mobilitato le forze armate per difendere la sede della presidenza della Repubblica e dei ministeri a Brasilia contro le violenti proteste anti-governative scoppiate ieri nella capitale federale. La decisione del capo di Stato - formalizzata da un apposito decreto e comunicata dal ministro della Difesa, Raul Jungmann - è stata criticata tanto dalla maggioranza quanto dall' opposizione. "Spero che la notizia non sia vera", ha commentato il giudice della Corte suprema, Marco Aurelio.

Intanto tutti i ministeri della capitale sono stati evacuati in seguito a gravi atti di vandalismo compiuti da alcuni manifestanti che stanno protestando contro il governo . Secondo i media locali, le sedi del ministero dell'Agricoltura e delle Finanze hanno registrato anche principi di incendio. Alcuni dimostranti, con il volto coperto, sono entrati in conflitto con la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni e granate stordenti. Si parla anche di vittime, ma non ci sono conferme ufficiali.

Sempre ieri, nella compagine di governo scossa dall'ennesima crisi politica e istituzionale, era arrivato il forfait di Sandro Mabel, assessore speciale del presidente (contro cui sono state nel frattempo avviate indagini per corruzione e ostruzione alla giustizia), che ha rassegnato le dimissioni dopo essere finito nel mirino della polizia federale perché sospettato di corruzione. Mabel - che in una lettera al capo di Stato ha citato "motivi familiari e di lavoro" - è il quarto consigliere diretto di Temer a lasciare l'incarico dallo scorso dicembre. Secondo gli inquirenti, ex dirigenti di Odebrecht - il colosso delle costruzioni coinvolto nello scandalo sui fondi neri a Petrobras - avrebbero fatto donazioni illegali per sostenere la campagna elettorale di Mabel a deputato federale nel 2010.


di Redazione