Spagna senza governo ma cresce più di prima

mercoledì 5 ottobre 2016


Le recenti dimissioni di Pedro Sánchez, il leader dei socialisti spagnoli del Psoe, hanno riaperto la crisi di governo spagnola. Anzi, la crisi di non-governo, visto che da ormai 10 mesi manca in Spagna un governo di maggioranza. Inutili le due giornate di elezioni, una a dicembre 2015 e una a giugno 2016. Il partito più votato fu quello dei conservatori, il Partido Popular (PP), il cui leader, Mariano Rajoy, aveva promesso una coalizione con i socialisti, che però, non hanno accettato.

La linea dura di Sanchez aveva infatti imposto un “No” secco ad ogni tentativo di dialogo con il partito di Rajoy. Una linea che ha però condannato lo stesso leader socialista a subire forti critiche interne, fino alle recenti dimissioni. In questi strani e forse unici 10 mesi, la Spagna è però sopravvissuta; anzi, nonostante la crisi europea, è cresciuta.

Negli ultimi 15 mesi, la crescita è stata di oltre il 3 per cento annuo. Le riforme introdotte in precedenza da Rajoy (per esempio l’introduzione della flessibilità sul lavoro) sembrano aver contribuito a migliorare le condizioni economiche del Paese, portando la disoccupazione al 20 per cento (nel 2013 era il 26 per cento).

Il turismo è stato un grande motore di crescita, complici anche i disordini nei Paesi del Medio Oriente, che hanno orientato i turisti ad evitare mete come Turchia ed Egitto, e ha fatto registrare una crescita dell’11 per cento sulle visite rispetto all’anno precedente. In ultimo, l’Associazione Spagnola per i Mutui ha fatto sapere alla stampa di aver registrato un incremento del 24 per cento nelle richieste creditizie per l’acquisto di immobili.

Insomma, anche senza governo, la Spagna sembra cavarsela. Una situazione che ricorda il Belgio, che restò senza governo per oltre 589 giorni durante il periodo 2010-2011, e nonostante la crisi politica l’economia fiorì come in nessun altro Paese in Europa, crescendo più di Gran Bretagna, Germania, Francia, Olanda, Finlandia e Svizzera.

Insomma, per l’economia sembra sia meglio stare soli che mal governati.


di Elisa Serafini