L’Italia in soccorso del popolo di Gaza

mercoledì 6 agosto 2014


Mentre scriviamo un aereo che trasporta generi di prima necessità, destinati alla popolazione della Striscia di Gaza, è in volo per il Medioriente. Il carico umanitario è scortato dal viceministro degli esteri con delega alla cooperazione internazionale, Lapo Pistelli.

Ci risiamo! Quando bisogna portare qualcosa a qualcuno c’è sempre lui di mezzo. L’uomo che sussurrava ai cammelli. E l’operazione, per quanto lodevole nelle sue finalità, finisce per diventare sospetta. Comunque, il cargo farà scalo a Tel Aviv dove gli aiuti verranno affidati agli operatori della Nazioni Uniti che, a loro volta, provvederanno a distribuirli, secondo le disposizioni della Farnesina, “alle categorie più vulnerabili della popolazione palestinese: donne, bambini, anziani, che soffrono le conseguenze più gravi del conflitto in corso” . L’ammontare del valore economico dei beni donati è di 350mila euro. Non è tantissimo. Il ministro Mogherini, però, ha fatto sapere che questa spedizione è solo un assaggio di ciò che l’Italia intenderà fare, nell’immediato futuro, per alleviare la sofferente popolazione palestinese. Già due milioni di euro sono stati stanziati per il capitolo degli aiuti d’emergenza a Gaza.

Ma Federica Mogherini ha deciso di sedersi al tavolo dei “donatori”, che verrà allestito a Oslo ai primi di settembre, rilanciando con una fiche di 2,5 milioni di euro da destinare a progetti di forte impatto sociale a beneficio dei palestinesi residenti nella Striscia. Siamo un popolo generoso e oggi ci è data l’occasione di dimostrarlo. Tuttavia, vogliamo sperare che, insieme alle penicilline, alle bende e ai sulfamidici, non siano partiti anche pacchi di banconote, con l’intento di recare “ossigeno” al terrorismo. Non abbiamo alcun elemento per affermarlo. Ma la presenza a bordo dell’immancabile Pistelli qualche dubbio lo fa sorgere. La Mogherini, poi, ha parlato di piani finanziari d’intervento. Avrebbe, però, dovuto subordinare l’erogazione dei fondi al soddisfacimento di alcune “condizionalità”. Ma non l’ha fatto.

È stata una dimenticanza o che altro? L’operazione militare israeliana “protective edge”, una volta ultimata, sarà servita a spuntare le unghie a un agguerrito manipolo di criminali assassini. Sarebbe gravissimo scoprire che i danari italiani finissero con il finanziare il riarmo di costoro. I palestinesi di Gaza hanno bisogno di una vita normale dopo essere stati per anni ostaggio e scudo dei “coraggiosi” combattenti della Jihād. E’ successo in passato, evitiamo che accada ancora in futuro. La prima delle condizionalità dovrebbe stabilire la completa smilitarizzazione della Striscia di Gaza, a cominciare dalle milizie di Hamas per coinvolgere tutte le formazioni jihādiste oggi in campo. Altra condizione dovrebbe riguardare il divieto assoluto di scavare nuove gallerie che abbiano sbocco in territorio israeliano.

Se i civili palestinesi hanno il diritto all’assistenza e al soccorso umanitario, uguale diritto alla sicurezza e all’incolumità lo hanno i cittadini israeliani. Essi non possono continuare a vivere nell’angoscia che, all’improvviso, possa spuntare dalle viscere della terra una truppa di invasati, pronta a colpire la popolazione civile. Prima di sganciare quattrini sarebbe opportuno assicurarsi che l’Autorità palestinese tornasse al tavolo delle trattative di pace, questa volta con intenzioni serie. Pensassero, i dirigenti dell’Anp a portare a casa il risultato di uno Stato sovrano palestinese, indipendente da quello ebraico. E ringraziassero Allāh. La piantassero una buona volta di fare la parte dei pupi siciliani, appesi ai fili del burattinaio di turno che li manovra a proprio piacimento. Che si chiami Iran, Arabia Saudita, Qatar, Egitto o Turchia, sempre di burattinaio si tratta. Che l’Autorità Palestinese pensi di più al benessere del suo popolo e meno a quello delle varie dinastie del petrolio le quali, per non sporcarsi le mani, fanno combattere agli altri le loro guerre di potere.

Dal Governo Renzi ci aspettiamo un comportamento adeguato al valore dei rapporti di fraterna amicizia che ci legano al popolo israeliano. Ogni diversa azione che contraddica questo sentimento avrà lo stigma del tradimento. L’ennesimo, da quando, in Italia, è la sinistra a dare le carte.


di Cristofaro Sola