Autobomba a Beirut,
muore l’ex ministro

sabato 28 dicembre 2013


Un grave attentato si è verificato ieri nel centro di Beirut. Un’autobomba è esplosa nei pressi dell’albergo “Four Seasons” non lontano dall’ufficio del primo ministro. Il bilancio definitivo è di 5 morti e 70 feriti. Tra le 5 vittime c’è l’ex ministro libanese Muhammad Shatah, braccio destro dell’ex premier Saad Hariri, e la sua guardia del corpo. Le altre tre vittime sono civili che passavano nella zona al momento dell’esplosione. Tra i feriti numerose badanti cingalesi, etiopi ed eritree, in servizio nelle facoltose famiglie del quartiere colpito dall'attentato. L’esplosione è avvenuta intorno alle 9.40 locali (le 8.40 in Italia) in piazza Starco, nel pieno centro turistico-finanziario di Beirut. Sul posto i vetri in frantumi fino all’ottavo piano del palazzo Starco (che dà il nome alla piazza e ospita numerosi servizi tra cui un grande teatro). Frenetici i soccorsi con un gran numero di ambulanze. Schegge dell’esplosione sono giunte fino ad oltre 500 metri dal luogo della deflagrazione.

Una densa colonna di fumo si è levata sopra i palazzi cittadini. La prime immagine televisive hanno mostrato i corpi in fiamme e le carcasse di auto nelle strade vicino al luogo dell’esplosione. L’ex ministro libanese ucciso nell’attentato a Beirut, Muhammad Shatah, era il braccio destro dell’ex premier Saad Hariri e leader dell’opposizione parlamentare vicina all’Arabia Saudita e ostile agli Hezbollah e all’intero asse filo-iraniano in Libano e nella regione. Shatah aveva ricoperto la carica di ambasciatore libanese negli Stati Uniti e consigliere dell’ex premier Fouad Siniora. Ultimamente l’ex ministro era stato incaricato di gestire a Beirut le relazioni politiche e con i media per conto di Hariri, da tempo residente all’estero per timore di esser ucciso nel suo Paese. Pochi minuti prima di essere ucciso, Shatah aveva scritto sul suo profilo Twitter un commento molto duro nei confronti del regime siriano e degli Hezbollah, alleati dell’Iran. Shatah è morto mentre si trovava a bordo della sua auto, diretto a una riunione della coalizione dell’opposizione parlamentare in un palazzo poco lontano dal luogo dell’esplosione.


di Redazione