Voto in Baviera, dilaga la Csu

martedì 17 settembre 2013


Dopo cinque anni al governo in Baviera con la Fdp, la Csu è uscita dalle urne vittoriosa e potrà tornare a governare da sola, come ha fatto tra il 1962 e il 2008, grazie a una maggioranza assoluta. La consorella bavarese della Cdu ha conquistato il 47,7 % dei voti, la Spd il 20,6, Freie Waehler (gruppo di liberi elettori) il 9%, i Verdi l’8,6%. Se i risultati di quattro anni fa furono considerati la peggiore debacle dal 1954 per la Csu, che passò dal 60,7 al 43,4% delle preferenze - un risultato che la costrinse a dar vita alla coalizione con la Fdp - questa volta sono i Liberali ad uscire sconfitti dal voto: con il 3,3% dei consensi non potranno infatti entrare nel parlamento regionale.

Alla Linke è andato il 2,1 per cento dei voti, ai Pirati il 2 per cento. La partecipazione al voto è stata del 63,9 per cento contro il 57,9 del 2008. Con la riconquista della maggioranza assoluta in Baviera, la Csu offre su un piatto d’argento ad Angela Merkel a Berlino un poderoso viatico per le legislative di domenica prossima. La Cdu-Csu, infatti, si presenta all’ultimo miglio prima del voto nazionale come partito vincente con legittima ambizione a una rielezione della cancelliera per un terzo mandato. Al tempo stesso, il risultato dei liberali getta un presagio negativo sull’ipotesi di una riedizione della coalizione cristiano-liberale, ora al governo a Berlino, e presentata finora dalla cancelliera come la sua opzione preferita dopo il 22.

Anche a livello federale la Fdp lotta per dribblare il 5% e il fiasco in Baviera rilancia lo scenario di una grande coalizione fra cristiano democratici (Cdu-Csu) e socialdemocratici (Spd). La Spd del sindaco di Monaco, Christian Ude, ha migliorato leggermente il risultato (20,5%) rispetto a cinque anni fa, quando incassò il suo record negativo (18,6%). Finisce comunque in frantumi il sogno di dar vita a un cambio di governo a Monaco con una coalizione a tre con i Verdi (che scendono all’8,5% rispetto al 9,4%) e ai liberi elettori (che pure perdono dal 10,2% all'8,7).


di Pasquale Amitrano