Andrea Antonelli, una morte assurda

giovedì 25 luglio 2013


Assurdo: nel Gp di Mosca Andrea Antonelli, sotto una pioggia battente ha perso il controllo della sua Kawasaki nel corso del primo giro (quando viaggiava a 250 km/h), è caduto ed è stato investito dalla Honda di Lorenzo Zanetti, che non è riuscito ad evitarlo. La pedana della moto di Zanetti ha colpito in pieno il casco di Antonelli: un impatto violentissimo che è costato la vita al venticinquenne pilota umbro. 

Certo, il motociclismo a livello agonistico non potrà mai essere uno sport sicuro. Si possono ideare i caschi più sicuri, le tute con gli airbag incorporati, migliorare piste e le vie di fuga. Ma il contatto, la possibilità che due piloti si tocchino o che qualcuno perda il controllo del mezzo, cada e venga travolto da chi segue, rimane un elemento imprescindibile di questo sport.

Stavolta però quella gara non doveva svolgersi perché non c'erano le condizioni per correre sulla pista moscovita. Eppure è stato dato il via. Se Antonelli non avesse perso la vita probabilmente nessuno si sarebbe scandalizzato perché si era irresponsabilmente gareggiato sotto un diluvio.  Ancora una volta è servita una tragedia per fare aprire gli occhi.

«Amo questo sport, ma in giornate come queste sto iniziando a odiarlo», ha scritto su twitter Max Biaggi. Condivido.


di Mario Pulimanti