La Francia degli espropri proletari

giovedì 3 gennaio 2013


Fuga dalla Francia: Gerard Depardieu, che si è già trasferito in Belgio per non pagare la super-tassa del 75% sul suo reddito, ha ottenuto dalla Russia una sorta di asilo politico. Il presidente Vladimir Putin ha infatti emesso un decreto ad hoc che gli consentirà di ottenere la cittadinanza russa, quando l’attore lo voglia. Ma il presidente socialista francese François Hollande, lungi dal mostrarsi pentito, dopo aver incassato una prima bocciatura della super-tassa dal Consiglio Costituzionale, annuncia che la modificherà e la reintrodurrà quanto prima. Per far pagare un prezzo salatissimo, ai limiti dell’esproprio, a tutti coloro che guadagnano 1 milione di euro o più.

Gerard Depardieu, in una suggestiva lettera aperta al governo francese, esprime tutto il rammarico di un uomo di successo, punito dallo Stato proprio a causa… del suo successo. Rivolgendosi al premier Jean Marc Ayrault, l’interprete del classico di Victor Hugo, “I Miserabili”, definito personalmente un “miserabile” dal suo governo, ribatte: «Miserabile, lei ha detto “miserabile”? Cosa intende per miserabile? Sono nato nel 1948, ho cominciato a lavorare quando avevo 14 anni come tipografo, come magazziniere e poi come artista drammatico. Ho sempre pagato le tasse e le imposte, di qualsiasi aliquota e di qualsiasi Governo. In nessun momento non ho ottemperato ai miei doveri. I film storici che ho interpretato, sono la testimonianza del mio amore per la Francia e per la sua storia. Personaggi più illustri di me sono stati esiliati o hanno abbandonato il nostro Paese. Sfortunatamente non ho più nulla da fare qui, ma continuerò ad amare i francesi e il pubblico con cui ho condiviso molte emozioni! Parto, perché considerate che il successo, la creazione, i talenti, in pratica la differenza, debbano essere sanzionati».

La sentenza del Consiglio Costituzionale, che sospende provvisoriamente la super-tassa, parrebbe dar ragione al “miserabile” Depardieu. E invece no. Attenzione. La sentenza ritiene, infatti, che, stando all’attuale criterio di prelievo fiscale, la nuova imposta non sarebbe “egualitaria”. Leggasi: lascerebbe troppe scappatoie ai cittadini più ricchi. Prima di tutto, essendo prelevata per testa e non per nucleo familiare, infatti, permetterebbe a due coniugi, che guadagnano fino a 999mila euro, di pagare aliquote inferiori. Secondo l’organo costituzionale francese questa è disuguaglianza. Ma non viene nemmeno messa in discussione l’eccesso di un’aliquota che porta via i due terzi del reddito di un cittadino. Nella Costituzione francese, stando alla sua attuale interpretazione, non è previsto alcun limite. Volendo, il presidente socialista Hollande, potrebbe agire come il regime sovietico: imporre il 99% di tasse sui “borghesi” per spogliarli di tutti i loro averi? Già ci si avvicina molto, perché se si considera l’ammontare delle tasse dirette e indirette, un cittadino francese con un reddito superiore al milione di euro, potrebbe pagare, in un anno, il 90% di tasse.

Di fronte a questa prospettiva, è chiaro che i “ricchi” come Depardieu scappano pur di non essere puniti per il loro successo. E la Russia, che ha ormai dimenticato gran parte dei suoi usi bolscevichi, è pronta ad accoglierlo. Mosca si limita ad imporre una tassa piatta del 13%.


di Stefano Magni