Ucraina: opposizione esclusa dal voto

giovedì 30 agosto 2012


Le elezioni in Ucraina si avvicinano, ma il Partito delle Regioni del presidente in carica Viktor Yanukovych, a quanto pare, vuole competere solo con se stesso. La principale oppositrice, l’ex premier Yulia Tymoshenko, è ancora in carcere.

Il suo ricorso in appello è stato respinto ieri dal tribunale di Kiev. Confermata la pena di 7 anni, dietro l’accusa di abuso d’ufficio, per aver firmato un accordo-capestro con Gazprom per le forniture di gas all’Ucraina. Accusa, questa, sostenuta da prove molto fragili. Che il processo sia politico, e c’entri poco con la legge, ne è chiaramente convinto l’avvocato difensore dell’ex premier, Serhiy Vlasenko: «La sentenza è frutto di una decisione di Viktor Yanukovych: tenere in carcere Yulia Tymoshenko, sua principale oppositrice, il più a lungo possibile, senza prove, senza alcuna spiegazione, senza alcun senso».

Ne è certo anche Mykola Tomenko, vice-presidente del parlamento ucraino: «È ovvio, sia per gli esperti che per i politici, che questo sia un processo politico». La sentenza è stata duramente criticata dall’Ue, che tiene in sospeso la firma dell’accordo di associazione politica con il governo di Kiev, sin dal momento dell’incarcerazione (l’ottobre scorso) della leader d’opposizione. Dopo la sentenza di ieri, Michael Mann, portavoce di Catherine Ashton, ha confermato che: «Siamo fortemente delusi dalle conseguenze di questa situazione, in cui, a due importanti leader dell’opposizione, viene preclusa la possibilità di partecipare alle prossime elezioni parlamentari, a seguito di processi che non rispettano gli standard internazionali di equità, trasparenza e indipendenza».

L’altro leader a cui Mann fa riferimento è Yury Lutsenko, condannato ad altri 2 anni di carcere (per un totale di 6), anch’egli con l’accusa di abuso d’ufficio oltre che corruzione. Lutsenko era l’ex ministro degli Interni nel governo Tymoshenko. Per la Corte Europea dei Diritti, il suo è un caso di “repressione politica” da parte di Kiev.


di Stefano Magni