L'umiliante caso dei marò in India

sabato 4 agosto 2012


Due cittadini italiani in uniforme, i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono tuttora prigionieri in India, anche se le accuse nei loro confronti (omicidio dei pescatori del St. Antony) poggiano su prove molto fragili. Anche considerando che il peschereccio al centro del caso, il St. Antony, è... affondato. Le prove che conteneva (i proiettili) avrebbero probabilmente scagionato i militari italiani. I periti indiani che hanno esaminato l’imbarcazione sono convinti di aver trovato tracce di armi italiane, dopo, però, aver escluso i periti italiani da gran parte dei loro esami balistici e aver lasciato trapelare alla stampa notizie contradditorie.

Il caso spetterebbe chiaramente alla magistratura italiana (la sparatoria è avvenuta in acque internazionali, a bordo di una nave italiana) il processo continuerà in India. Ed è stato nuovamente rimandato all’8 agosto. Ieri, il Comitato Interministeriale per la sicurezza della Repubblica, dopo aver passato in rassegna tutti i casi degli italiani sequestrati o imprigionati all’estero, ha dedicato buona parte della sua attenzione proprio al caso di Latorre e Girone.

Il comunicato del governo riferisce che «Il Ministro degli Esteri ha ripercorso l’intensa attività diplomatica condotta in questi mesi, anche ai massimi livelli istituzionali, sia verso le autorità indiane sia in tutti i più importanti fori e Organizzazioni internazionali (Onu, G8, Ue, Asean) e con i principali partner dell’Italia per l’affermazione dell’esclusiva giurisdizione italiana. Il Ministro della Difesa ha aggiornato il Comitato sui più recenti sviluppi di entrambi i procedimenti in corso (quello penale riguardante i due marò e quello sulla giurisdizione di competenza, ndr) e sulle condizioni dei nostri militari che sono direttamente assistiti dal personale della Difesa. Il Presidente del Consiglio ha preso favorevolmente atto degli sforzi profusi per ottenere il rientro in Patria dei due marò ed ha approvato le ulteriori iniziative che vedono un convergente e continuo impegno di tutte le Amministrazioni interessate».


di Maria Fornaroli