Maiali da guerra in Palestina?

giovedì 12 luglio 2012


La fantasia della propaganda anti–israeliana non conosce limiti. Va detto. Anzi riconosciuto, magari con un Oscar alla disinformazione per quella Palestina Hollywood che già in passato fu resa famosa dai finti funerali dei bambini martiri, ripresi  dall’alto mentre cadevano dalla bara e aiutati da coloro che la sorreggevano a riposizionarvisi dentro.

Tra i king maker di questo tipo di propaganda si segnala all’estero il sito Infopal che ha una spiccata attitudine disneyana per gli animali antropomorfi in chiave sionista. L’ultima trovata è stata quella di denunciare con un comunicato serioso la nuova arma letale dei coloni contro i poveri palestinesi: un esercito di cinghiali e di maiali addestrati a spaventare i poveri “fellahin” (contadini) e a distruggere i loro raccolti. A riprova del loro assunto ne hanno anche decapitato uno mostrandolo in foto con la  kefiah che rese famoso Arafat.

Secondo il comunicato di Infopal, che riprende fonti di una non meglio specificata organizzazione umanitaria araba, «Coloni e militari israeliani hanno dato vita ad una nuova unità specializzata nello spargimento del terrore tra la comunità palestinese con l’obiettivo di costringere i palestinesi ad abbandonare le loro case e la loro terra». In che modo? «Tra le tattiche utilizzate dalla nuova unità armata vi è anche l’uso di maiali, cinghiali e altri animali aggressivi, addestrati appositamente per essere aizzati contro i cittadini palestinesi». Secondo Infopal, «l’addestramento di questi animali implica il coinvolgimento di personale preparato, anche nel somministrare alle bestie sostanze chimiche». Inoltre, «dai dettagli forniti dall’Organizzazione con sede a Londra si legge come questi individui aspettino il tramonto per aggredire i palestinesi in viaggio su strade adiacenti agli illegali insediamenti  in Cisgiordania».

Gli animali verrebbero  usati per assaltare persone, per vandalizzare terreni agricoli palestinesi e per terrorizzare i bambini palestinesi. Il comunicato si chiude in modo serioso: «Erano otto anni che i coloni non utilizzavano più questi animali,  ma oggi le autorità d’occupazione permettono loro di procurarseli e di tenerli all’interno degli insediamenti, e ciò svela la complicità con le istituzioni israeliane». Che dire ancora? Se le autorità palestinesi utilizzassero un decimo della fantasia usata per questa ridicola propaganda contro il loro eterno nemico per cercare la pace a quest’ora il Medio Oriente sarebbe un’isola felice.


di Dimitri Buffa