Usa: l'Arizona può fermare i clandestini

mercoledì 27 giugno 2012


Ma dove è la vittoria in Arizona? L’amministrazione Obama ritiene di avere vinto la sua battaglia legale contro la legge dello stato del Sud SB 1070, in seguito alla sentenza della Corte Suprema che ha invalidato i 3/4. La legge statale prevedeva essenzialmente tre riforme: dava maggior potere alla polizia locale per fermare arbitrariamente gli immigrati clandestini sulla base di un semplice sospetto (cancellata dalla Corte Suprema), rendeva reato statale il solo fatto di non possedere i documenti in regola (cancellata dalla Corte Suprema), rendeva un reato la ricerca di un lavoro da parte di un immigrato clandestino (cancellata dalla Corte Suprema) e permetteva alla polizia, sia federale che locale, l’arresto di un immigrato privo di documenti validi, in caso di ispezione per presunti reati di altra natura (convalidata dalla Corte Suprema).

La riforma confermata è quella più importante e rende praticamente superflua la cancellazione delle altre tre. Perché permette alla polizia locale (oltre a quella federale), di fermare un immigrato, anche per un reato minore, verificare i suoi documenti e trarlo in arresto nel caso non li abbia con sé. Se la polizia non riesce a identificare una persona arrestata, non può neppure lasciarla libera. Sono stati eliminati i dettagli più illiberali e arbitrari della legge, ma la sua sostanza è stata preservata.

Quindi: dove è la vittoria? Janice Brewer, la governatrice dell’Arizona, ritiene che sia un suo trionfo. «Andremo avanti e ordineremo alla polizia statale di applicare alla lettera ciò che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ritenuto costituzionale», ha dichiarato la governatrice repubblicana. Anche secondo un addetto ai lavori, lo sceriffo Larry Dever, responsabile per la sicurezza della contea di Cochise (al confine con il Messico), la sentenza della Corte convalida «il cuore della legge sull’immigrazione» e «Presto vedremo altri stati salire a bordo con noi – come dichiara in un’intervista rilasciata a NewsMax – L’Alabama lo ha già fatto, così come la South Carolina, lo Utah ci ha provato, ma per ora ha fallito». L’effetto “contagio” di stati che hanno adottato leggi simili alla SB 1070 è già iniziato. Dopo la sentenza, potrebbe dilagare. «Il problema non riguarda solo il confine, ma tutta la nazione – spiega Dever – gli stati stanno cercando di affrontarlo da soli, dal momento che il governo federale latita».

Lo scontro fra autorità statali e federali traspare bene nelle parole di un altro sceriffo dell’Arizona, Joe Arpaio, noto per essere un “duro”. «Non vorrei usare la parola “arrogante”, ma sembra che in qualche modo sia (il governo federale, ndr) arrogante», dichiara a NewsMax. Lo sceriffo lamenta una vera e propria persecuzione dell’opinione pubblica: «Mi hanno denunciato, mi hanno calunniato, mi hanno insultato in tutti i modi. Hanno organizzato manifestazioni contro di me, solo perché facevo il mio lavoro. Io sono sicuro che tutto questo continuerà. Troveranno altri pretesti, ora, dopo la sentenza della Corte Suprema, per andarmi contro. Ma va tutto bene – assicura – continuerò a fare il lavoro che ho sempre svolto».

Poca soddisfazione da parte di Mitt Romney, che, dopo la sentenza, chiede più potere per gli stati e le polizie locali. D’ora in avanti ne farà un altro cavallo di battaglia nella sua campagna elettorale.


di Stefano Magni