Agli Usa non piace l'Obamacare

martedì 26 giugno 2012


Altra doccia fredda per Barack Obama: dopo i dati sulla disoccupazione, adesso è la sanità che inizia a costituire un grattacapo per la Casa Bianca. In attesa di un giudizio della Corte Suprema, sulla costituzionalità della riforma sanitaria (Obamacare), un sondaggio rivela che la maggioranza assoluta degli americani è contraria. Il 56% rifiuta la nuova legge, il 44% la accetta, secondo un sondaggio Reuters pubblicato ieri.

Il dato grezzo va comunque scomposto per categorie e per singoli quesiti, per essere capito. Prima di tutto, gli intervistati si dividono in base alle linee dei partiti. Fra coloro che si definiscono “Repubblicani”, l’86% è contrario e solo il 14% è a favore. Fra i contrari, il 71% la respinge perché la considera una legge ingiusta, il 29% perché non la ritiene sufficiente. Fra i rispondenti che si definiscono “Democratici”, il 75% appoggia l’Obamacare, il 25% la respinge. Con un quarto dell’elettorato di sinistra contrario, il sostengo popolare dei Democratici alla riforma può dirsi decisamente “tiepido”. Fra i contrari, il 49% la ritiene una legge ingiusta, il 51% non la ritiene sufficiente. Il dato più preoccupante, per Obama, è però quello sugli “indipendenti” (né Democratici, né Repubblicani), l’elettorato che ha sempre determinato la sconfitta o la vittoria di ogni presidente. Ebbene, il 73% degli indipendenti respinge l’Obamacare, solo il 27% la approva. Il dato è ancor più inquietante per i Democratici, considerando che è in crescita: ad aprile, quando la Corte Suprema aveva appena iniziato a studiare il caso, il 63% degli indipendenti era contrario all’Obamacare. Adesso il 10% in più ha perso fiducia nella riforma sanitaria del presidente. E, fra gli indipendenti che oggi rigettano l’Obamacare, il 33% è contrario perché la ritiene insufficiente, ma il 67% la rifiuta tout court.

Le idee politiche e le prese di posizione partitiche, comunque, non danno ancora un quadro completo dell’opinione degli americani. E allora è meglio addentrarci nei singoli quesiti sull’Obamacare, per capire i motivi di un rifiuto così diffuso. Troviamo qualche sorpresa. Ad esempio, scopriamo che l’82% degli intervistati è d’accordo con i contenuti della riforma, nel momento in cui prescrive l’obbligo per le assicurazioni di coprire anche persone già malate o a forte rischio. Il 61% condivide la riforma quando prescrive che i figli restino sotto la copertura assicurativa dei genitori sino al 26° anno di età. Le persone a rischio (o già ammalate), i minorenni e i giovani studenti sono, in effetti, le fasce di popolazione che corrono maggiormente il pericolo di finire sul lastrico per infortuni o malattie: una disgrazia sulla disgrazia. Gli americani sono convinti che si tratti di un bug nel sistema sanitario che deve essere corretto. Ma il 61% degli americani è anche convinto che sia sbagliato imporre l’obbligo di assicurarsi. Ed è questo che determina il risultato finale. Gli americani dimostrano ancora una volta di attribuire più importanza alla libertà individuale rispetto a qualsiasi altro valore. Va bene correggere gli errori del sistema sanitario. Purché lo si faccia con metodi volontari, di mercato, non con riforme calate dall’alto del governo.


di Stefano Magni