Tolosa: terrorismo o atto di follia?

giovedì 21 giugno 2012


Tolosa, un uomo entra in una filiale della banca Cic, è armato e intima di consegnargli i soldi. Gli impiegati non lo prendono sul serio. E allora l’uomo spara un colpo in aria. Inizia l’assedio. Quattro sono gli ostaggi nella banca. Ma la richiesta del loro sequestratore rivela che non si tratta di una normale rapina. L’uomo dice di essere un militante di Al Qaeda e chiede che sul posto arrivino le teste di cuoio della Raid Police, la stessa che assediò e uccise Mohammed Merah, l’autore del massacro nella scuola ebraica di Tolosa. Non viene accontentato: sul posto accorrono i Gipn (Gruppi di Intervento della Polizia Nazionale), ma non la Raid. Quando le trattative incominciano, il sequestratore della banca fa sapere che la sua non è una rapina, ma un “atto religioso”. Vuole vendicare la morte di Merah e seguirne l’esempio. I riferimenti geografici ci sono tutti. La filiale sequestrata è a due vie di distanza dall’appartamento in cui venne assediato e ucciso Merah e nello stesso isolato della caserma che fu la base della Raid Police durante l’operazione contro il terrorista. 

Il sequestratore non si rivela un terrorista suicida propriamente detto: tratta per ore con le forze dell’ordine e rilascia due ostaggi, nel corso del pomeriggio, in cambio di acqua e cibo. E allora sorge il dubbio che sia un mitomane. Secondo la polizia francese, si tratta di «una rapina degenerata». La sorella del sequestratore afferma che sia un malato di schizofrenia e abbia voluto interrompere le cure. «È stato affidato ai servizi sociali quando era bambino – ha raccontato – ora è pieno di rabbia, e ha paura del mondo esterno». La donna dice di avergli parlato al telefono mentre già si trovava asserragliato nella banca. «Dice di stare bene – racconta – e non mi sembrava avesse paura».

Alla fine, dopo sette ore e mezzo di assedio e negoziati, la polizia ha fatto irruzione nella banca e ha catturato il sequestratore. Non ci sono stati morti, né feriti. Tutto bene quel che finisce bene. Ma siamo sicuri che sia veramente tutto finito? La strage della scuola ebraica di Tolosa e la scia di sangue lasciata precedentemente da Merah (tre militari assassinati, prima del massacro finale) ha lasciato molte zone d’ombra. Primo dubbio: la polizia sospetta che Merah non agisse da solo, ma fosse parte di una rete di jihadisti. Indottrinavano i giovani da spedire in missione suicida in Afghanistan, prima ancora di iniziare a uccidere in territorio francese. Una volta eliminato lo stragista di Tolosa, non è detto che il problema eliminato. E il 7 giugno scorso, infatti, un altro uomo aveva preso in ostaggio una guardia giurata nella sede di Meteo France di Tolosa e aveva aperto il fuoco contro la polizia intervenuta. Se il sequestratore della banca Cic fosse veramente quel che ieri diceva di essere? Secondo dubbio: parte della stampa francese sta investigando sul caso Merah e ha trovato abbastanza indizi per ipotizzare che lo stragista di Tolosa fosse un informatore dei servizi segreti francesi andato fuori controllo. Anche Merah aveva chiesto esplicitamente la presenza di alcuni funzionari dei servizi segreti, così come il sequestratore della banca Cic, ieri, ha chiesto esplicitamente la presenza della Raid Police. Potrebbero essere solo coincidenze, comunque, o il gesto di un uomo malato di schizofrenia. Si spera.


di Stefano Magni