venerdì 11 maggio 2012
Numero di matricola 11593-051. Carcere federale di Texarkana, nordest del Texas, a 175 chilometri da Dallas, a un passo dal confine con l'Arkansas. Lui si chiama Keith Judd. È un criminale bianco, ha 53 anni e sta scontando diciassette anni e mezzo per estorsione e minacce all'università del New Mexico. Se tutto va bene sarà fuori tra un anno. Ma nessuno scommette seriamente su una sua redenzione.
Intanto, però, per passare il tempo, ha deciso di presentarsi - contro il presidente uscente Barack Obama - alle primarie democratiche della West Virginia. Risultato: un trinonfo. E un'umiliazione per Barack. Il 41% del Mountain State ha votato per Judd: 72mila preferenze, tantissimo se paragonate alle 106mila del presidente. Ama Mozart, il bowling e ha abbracciato da qualche anno la religione rastafariana. Ha lavorato dal 1976 al 1982 presso la International Federation of Super Heroes, un'organizzazione che aiuta "uomini eccezionali" a trovare la loro strada in questo mondo.
In tempi di crisi come questi avrebbe tutte le carte in regola per competere alle presidenziali: ci sarebbe bisogno di un super eroe alla Casa Bianca, ma la verità è che ai democratici conservatori Obama proprio non piace. E non è antipatia "a pelle", anche se il 20% dei elettori in West Virginia cita la razza come fattore determinante nel sostegno a un candidato. La gente è scontenta.
Dai matrimoni gay alla sanità, passando per l'energia, la
politica assistenziale dell'attuale amministrazione non piace a chi
tradizionalmente diffida dello stato federale. In effetti, quanto
accaduto in West Virginia è solo l'ultimo motivo di sofferenza per
gli uomini di Obama, un po' come accadeva per la macchina
elettorale dei Kennedy all'inizio degli anni '60. Non dimentichiamo
che Jfk strappò il sud a Nixon esclusivamente grazie Lyndon
Johnson. Senza andare troppo indietro negli anni, si tenga presente
che nel medesimo stato nel 2008, il candidato repubblicano McCain
ottenne più voti di Bush quattro anni prima.
Gli elettori del West Virginia non sono gli unici a dire no ad
Obama durante le primarie di marzo. In Oklahoma, l'anti-abortista
Randall Terry ha ottenuto il 18%, un avvocato del Tennessee, John
Wolfe, ha incassato quasi 18mila voti in Louisiana. In Alabama,
quasi il 20% degli elettori democratici ha scelto l'astensione.
Ronnie Brown, un elettricista di Cross Lane, intervistato fuori dal
seggio elettorale ha dichiarato: «Non vado a votare per un
galeotto. Io voto contro Obama». Judd non parteciperà formalmente
alla campagna elettorale, ma chiamatelo outsider. Se lo è
meritato.
di Michele Di Lollo