Un poker di donne per sbancare Sarkò

mercoledì 25 aprile 2012


Domenica non erano ancora giunti i dati ufficiali sul primo turno delle presidenziali francesi che già Carla Bruni aveva fatto la sua comparsa nelle cronache di giornata: una battuta tira l'altra e così la consorte di Nicolas Sarkozy pareva avesse modificato lo stato sentimentale su Facebook, passando da "sposata" a "relazione complicata". Mentre i francesi cominciano a temere che lontana dall'Eliseo riprenda la carriera di cantante. Che Carlà sia obbligata a lasciare la prestigiosa residenza parigina è ancora tutto da vedere: il futuro politico del marito è destinato ad incontrarsi con quello di un'altra donna, il leader del Front national Marine Le Pen che ha ottenuto un prezioso 17,90% dei consensi. 

Sarkozy ha cominciato a flirtare con Le Pen che nei prossimi giorni indicherà le intenzioni di voto del suo partito in vista del ballottaggio del 6 maggio tra il presidente in carica (27,18%) e il candidato socialista François Hollande (28,63). Sicurezza interna, lavoro per i francesi e critiche all'Europa sono i tre messaggi per far breccia nel cuore di Marine (che si prepara a monopolizzare ulteriormente l'attenzione alle Legislative di giugno) e sostenitori: il 52% di loro sarebbe propenso a votarlo tra due settimane, ma il 27% ha dichiarato che si asterrà. Con buona pace di Carla, Nicolas deve trovare l'amante e la Première damme deve rinunciare a certe scenate di gelosia, rifilate per esempio a Rachida Dati, l'ex ministro della Giustizia salita alla ribalta cinque anni fa e poi emarginata al Parlamento europeo, colpevole di chiamare il presidente giorno e notte. 

A venire scaricata questa volta sarebbe Angela Merkel, il Cancelliere tedesco che agli occhi di molti è la causa della recessione che colpisce l'Unione europea  per le severe politiche di austerity sbolognate agli altri stati per preservare gli interessi della Germania. Tra Parigi e Berlino negli ultimi tempi si è siglato il patto Merkozy, nel quale è Angela a portare i pantaloni, mentre Nicolas a furia di inseguirla si è trovato le spalle voltate dall'elettorato di casa. I due hanno condiviso i sorrisi beffardi quando fu chiesto se ritenessero il governo Berlusconi in grado di sistemare i conti italiani, mentre Sarkozy ha tentato di mostrare i muscoli rifiutando di stringere la mano a David Cameron lo scorso dicembre, quando il Primo ministro britannico si mise di traverso nel corso del summit di Bruxelles sul nuovo trattato europeo. 

Nell'universo femminile che ruota attorno a Sarkozy (o forse è lui a rincorrerlo) compare l'ex di turno: Cecilia, che lo ha abbandonato nel 2007, pochi mesi dopo l'elezioni a presidente, dopo undici anni di matrimonio. Ora è sposata con il manager Richard Attias, amico di lunga data, e vive a New York: stavolta è andata a votare, lo ha comunicato via Twitter. Non ha specificato per chi, ma non importa: nel 2007 non si presentò ai seggi e la notte che sancì il trionfo dell'allora marito, lei gli notificò il divorzio, prestandosi a fingere di essere l'amorevole moglie il giorno dell'insediamento prima di fare i bagagli. Doppio smacco per Monsieur le Président.


di Dario Mazzocchi