I Fratelli Musulmani sbugiardati in tv

martedì 24 aprile 2012


Vanno nei talk show televisivi egiziani a insultare i conduttori o gli altri candidati, appioppando loro origini ebraiche con documenti contraffatti che mostrano al pubblico. Da quando il loro candidato alle presidenziali Sheik Hazem Abu Ismail è stato escluso dalla commissione elettorale in mano all'esercito egiziano, proprio  a causa della cittadinanza americana della madre, i Fratelli Mussulmani non hanno più pudore di mostrare al mondo il proprio volto: aggressivo, fondamentalista, antisemita e mistificatorio.

Basta vedere un video illuminante di Memri, associazione no profit dedita a monitorare l'antisemitismo e il fondamentalismo islamico negli oltre cento mass media dei paesi arabi e islamici, per rendersene conto. Nella fattispecie si tratta della comparsata di Gamal Saber, barbuto e panciuto portavoce del candidato "segato" dalla commissione, che ogni volta che si presenta negli studi televisivi delle tv egiziane sfodera il solito numero da baraccone: tira fuori tre o quattro fogli di carta e prega il regista di zoommarci sopra perché, a suo dire, sarebbero al prova inconfutabile che o la conduttrice, o il candidato di un altro partito, sono di madre ebrea israeliana. Il tutto in risposta al fatto che il loro candidato è invece stato escluso proprio perché dai documenti di nascita risulterebbe la nazionalità americana della madre. Cose che nell'immaginario antisemita e antioccidentale dell'elettorato popolare egiziano, e segnatamente quello più influenzato dall'ignoranza e dal fanatismo islamico in cui pescano i "Ikhuan al muslimin", basterebbero e  avanzerebbero per regalare al candidato escluso la patente di vittima e agli altri candidati, "appoggiati dai media di regime", quello di carnefici. Peccato però che gli stessti video che circolano su internet dimostrino come le cose non stiano affatto così. E se in un caso la conduttrice di uno dei due talk show monitorati lo fa notare allo spettatore e sbugiarda il barbuto e panciuto rappresentante dei "Fratelli", nell' altro episodio lo stesso viene addirittura cacciato dallo studio televisivo.

Il primo clip è estratto da un dibattito tenutosi su al Mehwar tv il 17 aprile scorso. E, dopo avere tergiversato sui documenti del candidato escluso, il portavoce passa all'attacco così: «Lei, signora Riham, è di origini ebraiche e domani porterò anche un documento che attesta come lei abbia preso un milione di dollari da Israele». Ventiquattro ore dopo cambia tv (Sada al balad) ma si ripete il siparietto. Appena si passa a parlare delle ragioni che hanno determinato l'esclusione dalle presidenziali del candidato dei Fratelli, riecco Gamal tirare fuori fogli in diretta che a suo dire attesterebbero l'origine ebraica della presentatrice. Ma si tratta di un falso, un chiaro fotomontaggio: una fotocopia di un documento intestato a tale Dina Ramiz ma con su appiccicata la foto della contradditrice in studio. E stavolta il numero da baraccone del portavoce degli Ikhuan finisce con la cacciata dallo studio televisivo e la minaccia di querela da parte della signora Azza. 

Va comunque rilevato che in Egitto essere definiti di origini ebraiche, a torto o a ragione, viene considerata un'offesa mortale. Così come avere una madre con un passaporto americano comporta l'esclusione dalla candidatura a presidente della repubblica.

di Dimitri Buffa