Liberata la petroliera Ievoli. E i marò?

martedì 24 aprile 2012


Due brutte storie di italiani e pirateria potrebbero arrivare a una felice conclusione. Non è ancora finita la storia dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che restano incarcerati a Trivandrum, in India. Ma c'è un grande progresso: la Corte Suprema di New Delhi, ha accolto il ricorso dell'Italia sulla giurisdizione. L'udienza è fissata all'8 maggio. Dunque, se tutto procede per il meglio, sembra prossimo il loro rientro in patria. A Roma subiranno un processo per il sospetto duplice omicidio del 15 febbraio scorso, di cui sono accusati mentre erano in servizio sulla petroliera Enrica Lexie, come scorta anti-pirateria. Processo sì, ma in patria e con procedure sicuramente più regolari. Perché in India sono stati incarcerati senza prove certe a loro carico. La stampa indiana, che li ha sempre trattati da assassini, ieri ha persino definito "eroico" il Latorre. Il motivo di tanta stima non è legato alla lunga vicenda processuale, ma ad un singolo episodio di cronaca: il nostro marò ha fermato, con le sue mani, un Suv che avrebbe certamente travolto un fotoreporter indiano, fuori dal carcere di Trivandrum. Sarà anche una coincidenza, ma sembra proprio che l'opinione pubblica indiana e i suoi media stiano cambiando percezione, proprio mentre la vicenda giudiziaria volge finalmente al meglio per la nostra parte.

L'altra brutta storia che si è conclusa, questa in modo definitivo, è la liberazione della petroliera italiana Enrico Ievoli, sequestrata dai pirati somali lo scorso 26 dicembre. A bordo sono presenti 6 marinai italiani, fra cui il comandante Agostino Musumeci. Dopo quattro mesi sono stati tutti rilasciati, nave e uomini. Il sequestro era avvenuto a meno di una settimana dalla liberazione della Rosalia D'Amato e della Savina Caylyn, avvenute dietro riscatto.

A proposito di riscatto, ci costano qualcosa anche queste liberazioni? La Farnesina afferma di no, sia nel caso dei marò che in quello della Enrico Ievoli. Ma la stampa indiana, venerdì scorso, aveva parlato di un accordo fra il governo italiano e i familiari delle presunte vittime dei due marò, per il pagamento di un lauto risarcimento. Sarà un caso che solo tre giorni dopo un ricorso, rimandato per tre mesi, venga accettato dalla magistratura indiana? Quanto alla Ievoli, speriamo solo di non leggere, nei prossimi giorni, sul documentatissimo Somalia Report, la notizia di un avvenuto pagamento ai pirati. Come era capitato dopo il dissequestro della Savina Caylyn.


di Giorgio Bastiani