La Corte dell'Aja ignora la Palestina

giovedì 5 aprile 2012


Un passo indietro per l'indipendenza palestinese. L'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) si è vista respingere dalla Corte Penale Internazionale la richiesta di estendere la giurisdizione dell'Aia su Cisgiordania e Gaza, al fine di investigare su eventuali crimini israeliani. Come spesso accade nelle scelte politiche dell'Anp, Abu Mazen aveva cercato di forzare la mano del tribunale. Nel 2009, infatti, aveva riconosciuto unilateralmente l'estensione della giurisdizione della Corte Penale Internazionale, presentando una richiesta di indagine su atti criminali commessi in territorio palestinese, a partire dal 1 luglio 2002. Secondo l'articolo 12 dello Statuto di Roma, solo gli Stati indipendenti e sovrani possono presentare una richiesta simile. Il caso dell'Anp è molto più controverso, perché… non è uno Stato. All'Onu è già presente, ma solo come "osservatore".

Dal settembre scorso, da quando, cioè, la Palestina ha presentato all'Onu la dichiarazione unilaterale di indipendenza e la richiesta di essere ammessa a pieno titolo all'Assemblea Generale, 130 (su 193) Stati l'hanno riconosciuta. È però il Consiglio di Sicurezza che deve dire l'ultima parola in merito, ma non si è ancora riunito per decidere. L'impasse è causata soprattutto dagli Stati Uniti, che promettono di esercitare il loro diritto di veto nel caso gli altri membri permanenti del Consiglio dovessero votare a favore del riconoscimento della Palestina. In questi anni, la Corte Penale Internazionale ha atteso gli sviluppi prima di rispondere con un sì o con un no alla richiesta di Abu Mazen. E ieri, alla fine, ha optato per il no, più conforme al suo statuto.

Per l'Anp è una sconfitta duplice: nell'immediato non vi sarà un'indagine sui presunti crimini israeliani. Nel futuro sarà più difficile ottenere l'indipendenza. È molto rivelatrice la tempistica dell'indagine che Abu Mazen aveva chiesto ai magistrati dell'Aia. L'indagine avrebbe dovuto risalire la storia del conflitto israelo-palestinese sino all'estate del 2002. Dunque fin dalla prima reazione militare israeliana alla II Intifadah (scoppiata nel 2000), l'Operazione Muro Difensivo, avviata nella primavera di quell'anno. Considerandosi già indipendente, l'Anp si ritiene invasa nel suo territorio sovrano e chiede giustizia. E nel lungo periodo, questa richiesta di intervento della Corte Penale Internazionale costituisce un punto oscuro nelle trattative bilaterali fra Ramallah e Gerusalemme. Perché il governo israeliano è ora perfettamente consapevole come si comporterebbe un'eventuale Palestina indipendente: da Paese ostile che chiede l'incriminazione internazionale dello Stato ebraico.


di Stefano Magni