sabato 31 marzo 2012
Finalmente la politica torna alla Farnesina. E finalmente onore
al merito al ministro degli Affari esteri, Giulio Terzi, che,
incontrando ieri i rappresentanti delle forze politiche di
maggioranza che sostengono il governo Monti, ha in tutta evidenza
implicitamente ammesso i propri limiti di gestione di un dicastero
così complesso.
All'incontro hanno partecipato Franco Frattini, Pier Ferdinando
Casini e Lapo Pistelli.
Nel corso del colloquio sono state approfondite - si osserva in una nota molto sintetetica dell'ufficio stampa del ministero - le tematiche europee, sia con riguardo ai rapporti bilaterali, per quanto concerne le prospettive di allargamento, sia nel quadro più generale del processo di integrazione politica ed economica dell'Unione. Oltre ai temi dell'attualità internazionale, il colloquio si è concentrato su alcune priorità dell'azione di politica estera dell'Italia.
In particolare il sostegno al consolidamento istituzionale dei Paesi dell'area mediterranea, tra cui Libia ed Egitto, e le prospettive del processo di pace in Medio Oriente. Pare si cominci a comprendere che il paese - dinanzi a scelte davvero importanti - non puó fare a meno della politica. Naturalmente della buona politica. Anche se alla Farnesina la buona politica, a dire il vero (e i diplomatici lo sanno), già c'era ben prima dell'avvento dei tecnici. Sulla scorta di questa esperienza agli Esteri, allora, non sarebbe male replicare lo schema anche in altri dicasteri. Farebbe bene anche a Monti.
di Giovanni del Lago