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SOCIETÀ
II
L’innovazione italiana non è affare per ingegneri
di
VITO PIEPOLI
olete lavorare nell’Ict? Iscrive-
tevi a Giurisprudenza o Scien-
ze politiche! In merito al recente
bando emesso dalla Regione Um-
bria, le dichiarazioni di A3I riguar-
dano in realtà tutto il paese. «Non
date retta a giornali, riviste, head
hunter, centri studi, e a tutti coloro
che vi consigliano di iscrivervi alle
facoltà scientifiche o ad ingegneria.
Per poter trovare lavoro rapida-
mente è assai meglio studiare i co-
dici e le varie procedure del diritto
che vi daranno molte possibilità.
Infatti, oltreché nel campo specifi-
co, tali studi vi doteranno di una
solida preparazione anche nel cam-
po scientifico-tecnologico dell’Ict,
in particolare nella progettazione
e gestione delle reti telematiche»
sono le dichiarazioni ironiche del
presidente dell’Associazione Italia-
na Ingegneri dell’Informazione A3I
di Torino, Enrico Bettini.
Si riferisce in particolare alla
Regione Umbria ma in generale ad
un modo di fare sconveniente di
tutto il sistema paese nel gestire il
servizio fornito nell’Ict. La Regione
Umbria ha emesso un bando riser-
vato solo ai laureati in Giurispru-
denza e Scienze Politiche per un in-
carico
di
«collaborazione
coordinata e continuativa a sup-
porto del servizio sistema informa-
tivo regionale per le attività con-
nesse all’attuazione del piano
telematico 2011-2013». Tale inca-
rico consiste nel supporto tecnico-
specialistico e lo svolgimento di at-
tività di studio, ricerca e
comunicazione nell’ambito della
rete regionale di cablaggio a banda
larga e del passaggio del segnale
radiotelevisivo dal sistema analo-
gico a quello digitale terrestre.
In particolare è previsto l’esple-
tamento delle attività di supporto
ed assistenza nelle attività finaliz-
zate al completamento dello sche-
ma generale della rete regionale di
cablaggio a larga banda. Questo
da realizzare mediante l’analisi
sull’applicazione di nuove tecnolo-
gie per l’efficienza della pubblica
amministrazione regionale, l’indi-
viduazione dei campi di sperimen-
tazione su applicazioni e servizi de-
dicati alla banda larga, l’analisi
sull’utilizzo, da parte di cittadini e
imprese, delle nuove tecnologie of-
ferte dalla Pubblica Amministra-
zione, l’individuazione di forme di
comunicazione indirizzate alla sen-
sibilizzazione sull’utilizzo delle nuo-
ve tecnologie e alla diffusione della
cultura dell’innovazione e della co-
noscenza e gli interventi finalizzati
ad accrescere la capacità regionale
in ricerca e sviluppo tecnologico ed
innovazione. È richiesta anche la
capacità di espletare il supporto e
l’assistenza nelle attività connesse
al completamento della fase di
transizione della trasmissione del
segnale radiotelevisivo, dal sistema
analogico a quello digitale terrestre
per garantire il necessario raccordo,
coerenza e continuità delle azioni
regionali con le amministrazioni
centrali e le emittenti locali nel pro-
sieguo delle attività in materia.
Inoltre anche per monitorare l’at-
tuazione dei progetti approvati in
esito al bando regionale di cui alle
deliberazioni della Giunta regionale
n. 613 del 14.06.2011 e n. 644 del
20.06.2011 anche al fine di una va-
V
lutazione ex post dell’intervento
stesso. Il supporto e l’assistenza so-
no richieste anche per effettuare la
valutazione tecnico-amministrativa
delle schedature che le televisioni
locali dovranno presentare in as-
solvimento agli obblighi di cui alla
delibera della Giunta regionale n.
703 del 27.06.2011 concernente le
disposizioni transitorie per gli im-
pianti esistenti e per provvedere
alla definizione di un catasto delle
infrastrutture per le telecomunica-
zioni, comprendente sia le infra-
strutture radiotelevisive che quelle
per la diffusione della connettività
internet e quelle destinate alla te-
lefonia mobile. Tutto questo che è
presente nel bando viene qui ripor-
tato per far constatare che «si trat-
ta di attività professionali tecniche
che, fino a poco tempo, fa erano ti-
piche degli ingegneri dell’informa-
zione, ma che ora paiono essere
meglio svolte dai laureati in Giuri-
sprudenza e Scienze politiche che
hanno surclassato rapidamente gli
ingegneri che, poverini, non posso-
no nemmeno partecipare al ban-
do» ha sottolineato Bettini.
«Non ci resta che porgere i no-
stri complimenti agli artefici di que-
sto “miracolo” che non potrà che
favorire l’innovazione tecnologica
del nostro paese, colmare il digital
divide, e dare impulso alla stagnan-
te situazione economica» ha con-
tinuato paradossalmente il presi-
dente. Facciamo notare a tale
proposito che uno degli scopi prin-
cipali dell’associazione non è un in-
teresse corporativo come in prima
battuta ai più potrà sembrare ma
che l’Ingegneria dell’Informazione
possa contribuire ad un sano ed or-
dinato sviluppo dell’Information
and Communication Technology
(Ict), attuando così l’innovazione
vera ed accrescendo la competiti-
vità del nostro Paese, infatti la que-
stione non riguarda solo l’Umbria.
I lavori nel settore dell’Ict, attual-
mente sono spogli di normativa e
dovrebbero essere regolamentati
per legge, in modo che si svolgano
rispettando uno studio di fattibilità,
la progettazione in tutte le sue for-
me, l’esecuzione con direzione la-
vori e il collaudo finale per evitare
i numerosi black-out di cui è co-
stellata la storia del settore, basta
consultare la “Galleria dei disastri”
presente nel sito internet dell’asso-
ciazione
www.a3i.it
. Affinché la
qualità, la sicurezza e la privacy dei
Sistemi Informatici, ormai “sistema
nervoso” di ogni società avanzata,
siano comunque garantite ai loro
utenti e non vengano sacrificate in
nome di un immediato ed illusorio
risparmio sulle fasi dei lavori e so-
prattutto per evitare che non si per-
da più tempo prezioso per recupe-
rare il paese che sta precipitando
sempre più in basso in tutte le gra-
duatorie mondiali riguardanti l’Ict,
l’innovazione e la competitività.
«Crediamo quindi che ogni dubbio
sia fugato - ha concluso sarcastica-
mente Bettini - perché iscriversi an-
cora ad Ingegneria o ad Informa-
tica specialistica? Perché rompersi
la testa con algebra, geometria,
analisi, teoria dell’informazione e
della trasmissione, reti, database,
linguaggi di programmazione, e co-
sì via? È meglio farlo con diritto
romano, diritto privato e pubblico,
economia politica, procedura pe-
nale e civile!»
La Regione Umbria
emette un bando
riservato
solo ai laureati
in Giurisprudenza
e Scienze Politiche
per attività di studio,
ricerca e comunicazione
nell’ambito della rete
regionale di cablaggio
a banda larga
e del passaggio
del segnale
radiotelevisivo
dal sistema analogico
a quello digitale.
Fino a poco tempo
fa erano incarichi
affidati agli ingegneri
dell’informazione,
ma che ora sembrano
essere meglio svolti
dai laureati
in discipline umanistiche
che hanno surclassato
rapidamente i loro
colleghi. Gli ingegneri
non possono nemmeno
partecipare al bando.
Non resta che porgere
i complimenti
agli artefici
di questo“miracolo”
che favorirà di certo
l’innovazione
tecnologica del nostro
paese e che darà
impulso alla stagnante
situazione economica.
Una domanda:
perché iscriversi
ancora alla facoltà
di Ingegneria?
L’OPINIONE delle Libertà
MERCOLEDÌ 22 AGOSTO 2012
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