II
CULTURA
II
Kaniuk al festival della cultura ebraica a Roma
di
GIUSEPPETALARICO
al 8 al 12 settembre a Roma,
nel cuore del ghetto ebraico, si
tiene una importante manifestazione
culturale, un festival interamente
dedicato al tema della letteratura e
cultura ebraica. L’evento è giunto
alla quinta edizione e questo anno
è basato sul tema
Oltre i Confini
.
L’appuntamento culturale prevede,
oltre agli incontri con i maggiori e
più importanti scrittori ed intellet-
tuali ebrei del nostro tempo, anche
eventi che spaziano dall’arte al ci-
nema, dalla musica al teatro. Il 10
settembre nella casa della cultura,
situata dentro il ghetto ebraico, è
avvenuto un incontro con uno dei
maggiori autori e scrittori della let-
teratura contemporanea, Yoram Ka-
niuk autore del libro
1948
,
da poco
pubblicato in Italia dall’editore
Giuntina. Lo scrittore ed intellettuale
ebreo Kaniuk è stato intervistato
dalla scrittrice, nonché traduttrice
dall’ebraico dei suoi libri, Elena Loe-
wenthal. Presentandolo al pubblico
romano, la Lowenthal, ha precisato
e chiarito alcuni dei temi fondamen-
tali che percorrono i libri di questo
autore, uno dei quali, dedicato alla
Shoah ed intitolato
Adam Risorto
,
è considerato un capolavoro. In pri-
mo luogo, occorre tenere presente
che la fondazione dello stato di
Israele non deve né può essere con-
siderata una conseguenza, secondo
la visione di questo autore, della
Shoah. La fondazione dello stato di
Israele, in cui trovarono la loro pa-
tria i sopravvissuti allo sterminio na-
zista, ha ricordato la Loewenthal, è
avvenuta sulle ceneri della Shoah,
sicché i due eventi vanno tenuti sto-
ricamente distinti e nettamente se-
parati. Nel suo libro
1948
con una
scrittura precisa, esatta e dal respiro
epico, Kaniuk ha raccontato la guer-
ra che lui, appena diciassettenne, ha
combattuto contro gli arabi, pur di
consentire agli ebrei di avere una
nazione libera ed indipendente. La
scrittura di Kaniuk nel libro 1948 è
poeticamente ispirata ad un grande
realismo, sicché descrive la dimen-
sione epica della guerra e la spieta-
tezza degli avvenimenti storici, che
accompagnarono e favorirono la na-
scita dello Stato di Israele, mostran-
done la crudeltà e la ferocia. Lowen-
thal ha chiesto allo scrittore quale
valore abbia nella cultura ebraica la
memoria. Per Kaniuk, poiché gli
ebrei hanno conosciuto la diaspora,
storicamente hanno dovuto coltivare
un rapporto costante e intenso con
le proprie tradizioni e radici cultu-
rali, sicchè la memoria deve essere
considerata l’essenza dell’Ebraismo.
In tal modo sono riusciti a preser-
vare nel tempo e a difendere la loro
identità e cultura. Sollecitato dalle
domande precise e profonde che gli
ha rivolto la scrittrice Lowenthal,
Kaniuk ha ricordato la storia della
sua famiglia. I suoi genitori giunsero
a Tel Aviv all’inizio del novecento,
proprio nel periodo in cui la città
venne fondata e mentre stava sor-
gendo. La madre, per educarlo po-
liticamente ed inculcargli i valori del
sionismo, il cui padre e fondatore è
stato Theodor Herzl, da bambino
lo portava a visitare le tombe di al-
cuni esponenti di questa corrente
politica nel cimitero di Tel Aviv, co-
me quella di Lenni Brenner, ucciso
nel 1933. Per questo motivo e per
il contesto storico in cui ha vissuto
D
i suoi primi anni di vita, Kaniuk ha
affermato che la sua generazione è
stata ideologicamente indirizzata
verso i valori derivanti dal sionismo,
perché agli ebrei fosse riconosciuto
il diritto a vivere in uno Stato auto-
nomo e indipendente. Rispondendo
alla domanda sui motivi e le ragioni
per i quali non ha scritto prima que-
sto libro, in cui ha raccontato la sua
esperienza di giovane combattente,
ha osservato che soltanto il fluire
del tempo consente di risistemare i
ricordi e di ripensare alle vicende del
passato, che vengono restituite sulla
pagina scritta attraverso la narra-
zione letteraria, senza la quale non
esiste la possibilità di conoscere ed
interpretare correttamente le vicende
storiche. Prima di accingersi a scri-
vere il libro 1948, Kaniuk è stato
gravemente malato, e si è venuto a
trovare in una condizione in cui era
sospeso tra la vita e la morte. Del
periodo della malattia ha conservato
e trattenuto alcune visioni, come lo
sguardo del medico che, operandolo,
gli ha salvato la vita. Questo episo-
dio gli ha consentito di comprendere
che la sua scrittura doveva essere
basata su immagini e visioni poeti-
che, che fossero legate al passato ed
al recupero della memoria. Infatti
nel libro narra, con uno stile unico
per efficacia e capacità evocativa, la
straordinaria avventura di un gio-
vane compagno, impegnato nella
guerra di indipendenza, il cui nome
era Yashka. Questo giovane perdette
la vita durante la guerra di indipen-
denza. Venne sepolto in un buca sca-
vata in un luogo solitario, senza che
i compagni fossero a conoscenza
della sua vita e della sua storia fa-
miliare. Dopo la conclusione della
guerra di indipendenza, Kaniuk fece
delle ricerche sulla vita del suo gio-
vane e sfortunato compagno, e ven-
ne a sapere che in precedenza aveva
combattuto nella battaglia di Sta-
lingrado in Russia. Nel libro ricorda
con un sentimento di pietà la figura
di Yashka, che partecipò alla guerra
di indipendenza in nome della giusta
e legittima causa sionista del popolo
ebraico, il quale, dopo essere morto
in combattimento, non è stato se-
polto in una tomba che ne preser-
vasse il ricordo. Kaniuk, con un to-
no ironico e divertito, ha dichiarato,
durante l’incontro con i lettori, che,
prima di scrivere i suoi libri, ha do-
vuto acquisire uno stile letterario
con cui narrare le sue storie rivolte
ad impedire che il tempo e l’oblio
possano cancellare ed annientare la
memoria del passato. Ha, inoltre,
notato, alla fine di questo memora-
bile ed indimenticabile incontro, fa-
cendo riferimento ai temi della po-
litica contemporanea, che lo stato
di Israele è l’unico nel nostro tempo
del quale altre nazioni, come L’Iran,
vorrebbero la distruzione e l’annien-
tamento. Per Kaniuk gli ebrei hanno
il dovere morale e politico di riven-
dicare il diritto alla esistenza dello
Stato Ebraico, poiché si tratta di una
nazione democratica fondata sui va-
lori liberali, che purtroppo è circon-
data e assediata da popoli ostili e
nemici, dai quali gli ebrei devono
difendersi. Raramente capita di in-
contrare intellettuali e scrittori così
profondi, acuti e ricchi di umanità
come Kaniuk, grazie alla cui opera
letteraria è possibile cogliere la ric-
chezza della cultura ebraica, che co-
stituisce uno dei più importanti fon-
damenti della identità europea.
Nel cuore del ghetto
ebraico, si tiene
il festival interamente
dedicato al tema
della letteratura e cultura
ebraica. L’evento
è giunto alla quinta
edizione e questo anno
è basato sul tema
“
Oltre i Confini”.
Il 10 settembre
nella casa della cultura,
situata dentro il ghetto
ebraico, si è tenuto
un incontro
con uno dei maggiori
autori e scrittori
della letteratura
contemporanea,
Yoran Kaniuk autore
del libro“1948”,
da poco pubblicato
in Italia dall’editore
Giuntina.
Con una scrittura
dal respiro epico, Kaniuk
racconta
la guerra che lui, appena
diciassettenne,
ha combattuto
per consentire agli ebrei
di avere una nazione
libera ed indipendente.
Per Kaniuk gli ebrei
hanno il dovere morale
e politico di rivendicare
il diritto alla esistenza
dello Stato Ebraico,
poiché si tratta
di una nazione
democratica fondata
sui valori liberali,
che purtroppo
è circondata
e assediata da popoli
ostili e nemici,
dai quali gli ebrei devono
difendersi
L’OPINIONE delle Libertà
DOMENICA 16 SETTEMBRE 2012
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