Direttore ARTURO DIACONALE
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Domenica 12 Agosto 2012
delle Libertà
Se la Santa Inquisizione si traveste da giudice
lcuni germi si instillano nel tes-
suto sociale e civile di un paese,
e ne attraversano lo spazio pubblico
contagiando chi vi opera quasi sen-
za che l’interessato se ne accorga. È
stato il caso di Tangentopoli, che ha
reso il protagonismo ciarliero di pm
e giudici e la celebrazione delle in-
chieste in piazza non solo un’abitu-
dine, ma anche un appassionante
passatempo di chi al bar snobba le
chiacchiere sul calcio ritenendole af-
fare da bifolchi. E quando un’in-
chiesta che finisce in “opoli” si fon-
de con il rutilante mondo del
pallone, il mix che ne risulta è ca-
pace di stordire un toro. La sentenza
della Commissione disciplinare della
A
Fgic sull’allenatore Antonio Conte
verrà iscritta negli annali come un
caso di scuola. La vicenda è nota.
Un giocatore del Siena, Filippo Ca-
robbio, accusa dirigenza e allenatore
(Conte, per l’appunto) di aver com-
binato il risultato di una partita, av-
vertendo la squadra di acconciarsi
agli accordi presi. Unico degli inte-
ressati a sostenere questa versione
dei fatti, Carobbio inguaia l’allena-
tore. Che viene deferito dalla pro-
cura sportiva nonostante la man-
canza di riscontri e l’assenza di
prove su movimentazioni anomale
di denaro. La giustizia sportiva ha
tempi contingentati, e l’accusato ha
l’onere della prova. Prova, qualora
il fatto effettivamente non susstesse,
assai complicata da produrre. Alla
fine del procedimento lampo (pas-
sato per la poco lungimirante scelta
del noto patteggiamento), la Disci-
plinare emette una sentenza di col-
pevolezza (fornita ai giornali per i
titoli di prima pagina con un paio
di giorni di anticipo) condannando
Conte. Ammorbidendo arbitraria-
mente il reato del quale è accusato
dall’unico teste del pm, quello di
frode sportiva, tramutandolo in
omessa denuncia. Dieci mesi di stop
- un’intera stagione sportiva - una
carriera infangata. Se tutto ciò non
bastasse a farne un processo indi-
ziario, basta dare una veloce lettura
alle motivazioni della sentenza. I
giudici hanno ritenuto Carobbio
«assolutamente attendibile», pur
condannando Conte per un reato
che differisce da quanto sostenuto
dal suo unico accusatore. Hanno
dunque ritenuto «poco credibile»
che l’allenatore non fosse a cono-
scenza del fraudolento operato di
alcuni suoi giocatori. Una probabi-
lità che è valsa una condanna. E che
si è fondata su un assunto lombro-
siano: alcuni dirigenti dello staff del
Siena hanno affermato come Conte
«fosse un accentratore». «Ecco per-
ché - dicono i giudici - era con tutta
probabilità a conoscenza dei fatti».
Chiaro no?
È giunta l’ora del passaggio all’Europa federale
no studioso di grande valore
come Guido Rossi, sulle colon-
ne del
Sole 24 ore
di domenica scor-
sa, ha descritto con toni ed accenti
apocalittici lo sviluppo della crisi
economica che ha investito il vec-
chio continente, aggravata dagli ef-
fetti prodotti dalla recessione eco-
nomica che ha oramai, in base alle
notizie apparse sulla stampa estera,
lambito anche la Germania. Per
Guido Rossi la speculazione finan-
ziaria, da cui dipende l’alto spread
tra i titoli pubblici italiani e tedeschi,
e le istituzioni della Troika Europea
possono di fatto essere paragonate
alle leggi feudali che nell’
Ancien Re-
gime
, secondo Montesquieu, oppri-
U
mevano i popoli, prima della nascita
del mondo moderno e della civiltà
liberala. Si sta delineando e viene
sempre più considerata inevitabile
una divisione tra l’Europa del Nord,
virtuosa e economicamente vitale, e
l’Europa mediterranea, con paesi
che crescono poco ed hanno in pas-
sato accumulato un enorme debito
pubblico, distruggendo la ricchezza
delle future generazioni. Inoltre, se-
condo gli studiosi, il rischio è che
alla lunga gli eccessi della specula-
zione finanziaria finiranno per insi-
diare la sovranità democratica delle
nazioni, mettendo a rischio sia lo
stato sociale, la più grande conquista
del secondo dopo guerra del secolo
scorso, sia i diritti sociali contemplati
dal costituzionalismo moderno, sen-
za i quali la coesione sociale viene
incrinata e compromessa. Lo stesso
Mario Draghi, pur avendo ribadito
che la scelta dell’Euro è irreversibile
e che non esistono tabù che la banca
centrale europea non sia disposta a
infrangere, qualora le circostanze
impongano l’adozione di misure
straordinarie a tutela della unione
monetaria, deve confrontarsi quo-
tidianamente con il presidente della
Bundesbank tedesca. Janes Weid-
mann, Il Presidente della Bunde-
sbank tedesca, rivendica con ecces-
siva supponenza la posizione di
supremazia economica del suo paese
rispetto agli altri che compongono
la Ue. Inoltre tra le maggiori forze
politiche tedesche e in una parte del-
la sua classe dirigente, e per averne
conferma basta seguire il dibattito
politico che si sta sviluppando in
questo paese in vista delle elezioni,
si sta diffondendo la preoccupazione
ed il timore che i soldi del contri-
buente tedesco debbano essere de-
stinati a coprire il costo derivante
dai debiti delle nazioni in difficoltà.
Continua a pagina
2
di
GIUSEPPE TALARICO
Mai come in questo
momento appare
necessario
che le classi dirigenti
degli stati nazionali siano
animate dalla forza
dell’Ideale Europeo,
così come venne pensato
e disegnato
dai padri fondatori
di
PIETRO SALVATORI
Le conclusioni
inquisitorie del processo
sul calcio scommesse
poco c’entrano
con il tifo. Sono
l’ennesimo segnale
che, se non la smettiamo
con i processi di piazza,
il clima del paese non
potrà mai rasserenarsi
La giustizia anomala del pallone
K
Quando le cattive abitudini in-
fettano il tessuto sociale e civile di un
paese, ne attraversano lo spazio pub-
blico senza quasi farsi notare. È stato il
caso di Tangentopoli, che ha reso il pro-
tagonismo ciarliero di pm e giudici e la
celebrazione delle inchieste in piazza
non solo un’abitudine, ma anche un
passatempo di chi al bar snobba le
chiacchiere sul calcio ritenendole da bi-
folchi. Per di più la giustizia sportiva ha
tempi contingentati, e l’accusato ha
l’onere della prova. Si prenda il caso di
Antonio Conte. Alla fine del procedi-
mento lampo, la Disciplinare emette una
sentenza di colpevolezza (fornita ai gior-
nali con un paio di giorni di anticipo).
Ammorbidendo arbitrariamente il reato
del quale è accusato dal teste del pm,
quello di frode sportiva, tramutandolo in
omessa denuncia. Se tutto ciò non ba-
stasse a farne un processo indiziario,
basta leggere le motivazioni della sen-
tenza. I giudici hanno ritenuto il proprio
testimone «assolutamente attendibile»,
pur condannando Conte per un reato
che differisce da quanto sostenuto dal
suo unico accusatore.