iovane e semi sconosciuto fino a poche
settimane fa, Paul Ryan, quarantaduen-
ne rappresentante del Wisconsin, eletto al
Congresso per ben sette volte consecutive, è
oggi indicato come Vice Presidente del can-
didato repubblicano alla presidenza degli Usa
Mitt Romney. Ryan si è impossessato delle
prime pagine dei giornali, diventando molto
più di un semplice running mate. Il suo è il
volto della contrapposizione più strenua alle
politiche assistenzialiste e socialiste di Obama,
contro cui il partito dell’elefante ha deciso
di impostare la campagna elettorale. Una
scelta ardua, perché sostenere le tesi di Ryan
in ambito economico significa polarizzare il
dibattito e spostare ulte-
riormente il baricentro del
partito Repubblicano ver-
so destra. Un azzardo, se-
condo alcuni, perché le
politiche liberiste di Ryan
potrebbero spaventare
parte dell’elettorato tradi-
zionale che sostiene Rom-
ney, mettendo in discus-
sione il gradimento da
parte della popolazione
più anziana del paese, so-
prattutto in Florida - stato
oscillante - dove il 22%
dei votanti ha più di 65
anni. E se da una parte i democrats urlano
allo scandalo, proponendo spot televisivi in
cui Paul Ryan abbandona un’anziana signora
in carrozzella sull’orlo di un precipizio, i re-
pubblicani rispondono che l’apertura al mer-
cato privato assicurerebbe maggior compe-
titività. Welfare nel 2008, fu il tema forte del
G
sogno americano di Obama. Oggi a spaven-
tare l’America è l’eventuale aumento del de-
bito pubblico. Ed è esattamente su questo
piano che il Gop tenterà la scalata alla Casa
Bianca. Romney, grazie a Ryan, ha rastrellato
molto più del semplice sostegno ideologico.
Solo nelle ventiquattro ore successive alla no-
mina, infatti, sono stati raccolti più di 3 mi-
lioni di dollari in donazioni. Non a caso, il
giovane Ryan ha sempre mantenuto ottimi
rapporti con il patinato mondo dei big do-
nors, una sorta di club dei miliardari conser-
vatori che come Charles e David Koch. As-
sociazioni, fondazioni e movimenti
filo-liberisti che da sabato hanno iniziato a
guardare Romney con oc-
chi diversi, per stessa am-
missione di Tim Phillips,
presidente di “Americans
for Prosperity”, l’organiz-
zazione che settimana
scorsa aveva annunciato
lo stanziamento di un
fondo da 25 milioni di
dollari da destinare alla
campagna anti-Obama.
Venticinque milioni che
potrebbero presto essere
dirottati direttamente nel-
le casse a favore di Rom-
ney Presidente e che po-
trebbero fare da apripista a nuove importanti
donazioni magnetizzate dal golden boy Paul
Ryan. Il quale, nonostante lo scetticismo dei
detrattori, sta facendo capire che con i soldi
ci sa davvero fare.
MARTINA SASSOLI
www.caravella.eu
itt Romney, che pareva poco amato
anzitutto dal proprio partito, prosegue
la campagna elettorale conquistando ogni
giorno nuovi traguardi. La scelta di correre
con a Paul Ryan, brillante deputato conser-
vatore candidato alla vicepresidenza, ha en-
tusiasmato tutto il Gop e il popolo del Tea
Party. La Convention repubblicana di Tampa
ha ulteriormente rilanciato il ticket Romney-
Ryan. Tutti i principali oratori, da Condi Rice
alla moglie di Mitt Romney e fino ad arrivare
all’efficacissimo show di Clint Eastwood, ol-
tre ai due candidati ovviamente, hanno sa-
puto dare una motivazione all’America, a
tutta l’America e non solo ai repubblicani,
offrendo un’alternativa
chiara e comprensibile alle
politiche di Barack Oba-
ma. Il Presidente in carica
insiste con l’intervento
dello stato, il Big Gover-
nment ed una sorta di
welfare all’europea che
frena la crescita economi-
ca e comporta più tasse?
Allora il partito repubbli-
cano, Mitt Romney e Paul
Ryan propongono solu-
zioni liberali, quindi uno
stato meno invadente in
economia e nella vita so-
ciale dei cittadini ed un fisco più leggero, ispi-
randosi a valori fondamentali sui quali fu-
rono costituiti gli Stati Uniti d’America. Non
a caso, subito dopo la Convention di Tampa,
Mitt Romney ha sorpassato Obama in di-
versi sondaggi, sebbene alcuni commentatori
italiani e quei fenomeni del quotidiano pid-
M
dino Europa non abbiano capito nulla e per-
ciò abbiano descritto l’appuntamento repub-
blicano in Florida come un flop. Non man-
cheranno in questa campagna elettorale dei
colpi bassi ed anzi, qualche mossa scorretta
pare che sia già arrivata. Per una strana coin-
cidenza che poi tanto strana non è, dopo il
successo inequivocabile della Convention del
Gop e la risalita di Romney nei sondaggi, il
New York Times
si è sentito in dovere di dif-
fondere un’indiscrezione secondo la quale
Bain Capital, società fondata dal candidato
repubblicano, sarebbe oggetto di indagine
da parte del procuratore di New York per
presunti abusi finalizzati a limitare il paga-
mento delle tasse. Tutto
ciò probabilmente dan-
neggerà ben poco Rom-
ney ed anzi, al contrario
potrebbe rivelarsi un boo-
merang proprio per Oba-
ma, considerata la tempi-
stica che appare a tutti
più che sospetta e pure il
fatto che il procuratore di
New York, Eric Scheider-
man, sia un democratico.
Si tratta di un tentativo
disonesto che, essendo co-
sì evidente, sarà respinto
dagli americani, ma può
giungere questo ed altro da una classe diri-
gente che solo pochi mesi fa pensava di avere
la vittoria già in tasca ed invece ora deve con-
frontarsi con una realtà un po’ più comples-
sa.
ROBERTO PENNA
conservatori-liberali.ilcannocchiale.it
Romney conquista voti
ma i giudici lo pressano
Subito dopoTampa,
il candidato del Gop
sorpassa Obama
nei sondaggi, ma il New
YorkTimes lo attacca.
E denuncia possibili
abusi riguardanti
il pagamento delle tasse
Ryan: l’uomo nuovo
del partito repubblicano
Il candidato
alla vicepresidenza
del partito repubblicano
rappresenta il volto
della contrapposizione
più strenua alle politiche
assistenzialiste
e socialiste di Obama
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L’OPINIONE delle Libertà
MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE 2012
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