II
        
        
          SOCIETÀ
        
        
          II
        
        
          Perché il mercato ucciderà (lentamente) lo stato
        
        
          di
        
        
          
            JEFFREYTUCKER
          
        
        
          oogle ha comprato YouTube
        
        
          nel 2006, all’apice dell’isteria
        
        
          sulle trasgressioni del copyright. I
        
        
          nuovi proprietari hanno dovuto im-
        
        
          pegnarsi per raggiungere gli stan-
        
        
          dard legali idonei ad evitare processi
        
        
          da miliardi di dollari. A quanto pare
        
        
          gli utenti avevano postato una gran-
        
        
          de quantità di materiale coperto da
        
        
          copyright e Google sarebbe stato ri-
        
        
          tenuto responsabile. Nei successivi
        
        
          tre anni, la rimozione di questi con-
        
        
          tenuti è stata furiosa. Gli utenti vi-
        
        
          dero i propri contenuti sparire; cor-
        
        
          tometraggi che usavano colonne
        
        
          sonore coperte da copyright vennero
        
        
          modificati; tributi ad artisti popolari
        
        
          oscurati. Stessa sorte toccò ai video
        
        
          di persone che ballavano sulle note
        
        
          di canzoni provenienti dalla propria
        
        
          radio. Tutto questo non è stato di-
        
        
          vertente. Per nessuno. Gli artisti non
        
        
          ne furono contenti. In generale, sono
        
        
          lusingati dai tributi e felici di sentire
        
        
          la propria musica diffondersi nel
        
        
          web. Neanche i proprietari dei diritti
        
        
          d’autore in realtà ne beneficiarono:
        
        
          le rimozioni non comportano nuove
        
        
          entrate. Google è sicuramente la
        
        
          parte più danneggiata, a causa di
        
        
          tutte le spese legate al controllo e al-
        
        
          la moderazione dei contenuti. Ed è
        
        
          anche stato imbarazzante per
        
        
          l’azienda la rimozione di un video
        
        
          contenente una festa di compleanno
        
        
          di un bambino, nel quale il festeg-
        
        
          giato cantava “Happy Birthday”.
        
        
          Per consumatori ed utenti, infine,
        
        
          tutto ciò costituì un insulto imper-
        
        
          donabile. Dunque, nessuno ha in re-
        
        
          altà tratto beneficio da questo siste-
        
        
          ma. E diventa sempre più
        
        
          complicato gestire ogni giorno que-
        
        
          sto processo di controllo, dato l’au-
        
        
          mento continuo dei video caricati
        
        
          (48
        
        
          ore di nuovi video ogni minuto).
        
        
          Ma era difficile immaginarsi una via
        
        
          alternativa. Questo è il sistema co-
        
        
          struito dalla legge. Sicuramente, la
        
        
          legge deve prevalere senza tener con-
        
        
          to di quanto assurdi siano i risultati.
        
        
          Come nelle scene de
        
        
          
            The Crucible
          
        
        
          di Arthur Miller: nessuno, a Salem,
        
        
          credeva realmente nella pratica di
        
        
          uccisione delle streghe, ma tutti con-
        
        
          tinuarono la carneficina perché “il
        
        
          
            G
          
        
        
          sistema funziona così”. Chiaramen-
        
        
          te, la legge sul copyright aveva crea-
        
        
          to una situazione indifendibile. Ave-
        
        
          va creato un sistema troppo costoso
        
        
          per tutti. Era insostenibile. Ma cosa
        
        
          lo avrebbe cambiato e come? Ecco,
        
        
          qui intervengono le forze creative
        
        
          dell’economia di mercato. Google
        
        
          ha ideato un nuovo sistema di col-
        
        
          locazione delle pubblicità prima dei
        
        
          video e in basso ai video: molti di
        
        
          questi inserti pubblicitari sono in-
        
        
          credibilmente interessanti e non
        
        
          troppo fastidiosi per gli utenti (l’in-
        
        
          tera istituzione delle pubblicità su
        
        
          Youtube meriterebbe un articolo).
        
        
          Inoltre, Google ha trovato un accor-
        
        
          do con gli utenti e i proprietari dei
        
        
          diritti. Se un dato video trasgredisce
        
        
          la legge sul copyright, il proprietario
        
        
          riceve un avviso e decide se ordinare
        
        
          la rimozione oppure ottenere una
        
        
          pubblicità sul video, da cui deriverà
        
        
          un guadagno. Quasi tutti scelgono
        
        
          la seconda soluzione, semplicemente
        
        
          perché è più vantaggioso per il pro-
        
        
          prietario guadagnare piuttosto che
        
        
          soffocare l’utente usando la legge.
        
        
          Ciò che i proprietari hanno im-
        
        
          parato in questo processo è qualcosa
        
        
          di ovvio alla maggior parte di noi
        
        
          ma che, per qualche folle ragione,
        
        
          spesso non è stato colto: ciò che ap-
        
        
          pare come una “violazione della leg-
        
        
          ge” e trasgressione del copyright può
        
        
          essere trasformato in una forma di
        
        
          pacifica pubblicità. Le aziende non
        
        
          hanno peggior nemico dell’oscurità
        
        
          e miglior amico di persone attente,
        
        
          quindi potenziali clienti.
        
        
          Oggi, YouTube ospita una gran
        
        
          quantità di materiale che, 2 anni fa,
        
        
          era considerato “pirata” o illegale.
        
        
          Tutto questo materiale è disponibile
        
        
          a centinaia di milioni di utenti che
        
        
          non pagano assolutamente niente
        
        
          per accedervi. Sta facendo ciò che
        
        
          Napster faceva a fine secolo, prima
        
        
          che fosse distrutto dal governo. Ma
        
        
          questo accesso libero è finanziato
        
        
          tramite forme pacifiche di pubblici-
        
        
          tà; ciò che la legge aveva trasforma-
        
        
          to in guerra di tutti contro tutti, il
        
        
          mercato ha convertito in un sistema
        
        
          di pace e abbondanza per tutti.
        
        
          Questa è una soluzione assolu-
        
        
          tamente brillante e un fantastico
        
        
          esempio di fornitura di soluzioni pa-
        
        
          cifiche, da parte del mercato, a pro-
        
        
          blemi che la legge affronterebbe al-
        
        
          trimenti con brutalità coercitiva. La
        
        
          soluzione di mercato è un aperto ri-
        
        
          getto di tutta la regolamentazione
        
        
          impeditiva statale. Ma, dato che i
        
        
          costi dell’approccio coercitivo cre-
        
        
          scono fino a divenire eccessivi, il
        
        
          mercato trova un’altra via. La guer-
        
        
          ra costa. La prosperità ha bisogno
        
        
          di pace. Lo stato voleva la guerra
        
        
          ma il mercato ha risposto: “no!”.
        
        
          Sarebbe molto meglio se le regola-
        
        
          mentazioni e le protezioni dei mo-
        
        
          nopoli fossero abrogate e venisse af-
        
        
          fidato al mercato stesso il compito
        
        
          di trovare modelli commerciali di
        
        
          distribuzione in assenza di interven-
        
        
          to; piuttosto che aspettare che la leg-
        
        
          ge cambi, il settore privato ha tro-
        
        
          vato una strada per evitarla. Questa
        
        
          soluzione sta rivoluzionando la di-
        
        
          stribuzione musicale. Quando il can-
        
        
          tante-rapper sudcoreano PSY ha
        
        
          pubblicato “Gangnam Style” questo
        
        
          autunno, il video è stato visualizzato
        
        
          oltre ogni aspettativa. E’ pronto a
        
        
          divenire il primo video su YouTube
        
        
          a ricevere 1 miliardo di visualizza-
        
        
          zioni, ed in un periodo di tempo
        
        
          davvero breve (Attualmente il video
        
        
          ha 1 miliardo e 125 milioni di vi-
        
        
          sualizzazioni,
        
        
          
            ndt
          
        
        
          ).
        
        
          Psy (Park Jae-
        
        
          sang) è un artista che languiva nel-
        
        
          l’oscurità da oltre un decennio. Era
        
        
          consapevole del valore dell’esposi-
        
        
          zione. Quando la sua canzone iniziò
        
        
          ad essere “piratata”, quando sorsero
        
        
          ristoranti chiamati “Gangnam Sty-
        
        
          le”, quando t-shirts e prodotti co-
        
        
          minciarono a comparire ovunque,
        
        
          si rifiutò assolutamente di ricorrere
        
        
          alle leggi sulla proprietà intellettuale.
        
        
          Molto intelligentemente, sentì la
        
        
          condivisione come un bene per sé.
        
        
          E le stime dicono che raccoglierà cir-
        
        
          ca otto milioni di dollari solo da
        
        
          download su iTunes, biglietti dei
        
        
          concerti e pubblicità. Grazie al suo
        
        
          rifiuto di partecipare al sistema pro-
        
        
          gettato dallo stato, è divenuto uno
        
        
          dei cantanti più famosi al mondo e,
        
        
          probabilmente, sarà presto uno tra
        
        
          i più ricchi.
        
        
          Riflettiamo sulle lezioni di questi
        
        
          fatti. Nel nostro tempo, l’apparato
        
        
          regolatorio dello stato, non solo nel-
        
        
          la proprietà intellettuale, ma in ogni
        
        
          ambito della nostra vita, ha creato
        
        
          una situazione insostenibile per qua-
        
        
          si tutti. Anche coloro che immagi-
        
        
          navano di beneficiare da esso devo-
        
        
          no ricredersi. Questo perché la
        
        
          marcia della storia non si ferma di
        
        
          fronte neppure ai più grandi tenta-
        
        
          tivi di costrizione: il mercato pre-
        
        
          varrà - il che è solo un modo diverso
        
        
          di dire che l’azione umana prevarrà
        
        
          sulla macchina coercitiva del gover-
        
        
          no - nel lungo termine.
        
        
          Stiamo assistendo a questo feno-
        
        
          meno in ogni ambito. Le leggi dello
        
        
          stato sulla droga sono sotto seria
        
        
          pressione dell’opinione pubblica, a
        
        
          seguito della ribellione contro orri-
        
        
          bili ondate di imprigionamenti per
        
        
          azioni che la maggior parte delle
        
        
          persone non considera nemmeno
        
        
          crimini seri (fumare erba ad esem-
        
        
          pio); la guerra al terrorismo ha stre-
        
        
          mato tutti e viaggia verso l’inadem-
        
        
          pienza; il monopolio pubblico del
        
        
          settore educativo si sta lentamente
        
        
          deteriorando grazie alle forze con-
        
        
          giunte di homeschooling, apprendi-
        
        
          mento online ed altre creative alter-
        
        
          native di mercato.
        
        
          Anche il sistema bancario sta su-
        
        
          bendo uno sconvolgimento, nono-
        
        
          stante i tentativi della Fed e del Te-
        
        
          soro di monopolizzare il sistema; la
        
        
          nuova moneta Bitcoin sta crescendo
        
        
          e fiorendo, nonostante i tentativi di
        
        
          additarla come “frode”; nuovi siste-
        
        
          mi di pagamento stanno nascendo
        
        
          ogni giorno; applicazioni digitali
        
        
          rendono sempre più facili nuove
        
        
          modalità di prestito e finanziamento
        
        
          che bypassano completamente il si-
        
        
          stema ufficiale dello stato.
        
        
          Gente, se volete vedere come lo
        
        
          stato collasserà in futuro, questa è
        
        
          la direzione cui guardare. Non av-
        
        
          verrà attraverso la politica. Non av-
        
        
          verrà attraverso riforme dall’alto. E
        
        
          neanche avverrà grazie ai seminari.
        
        
          Avverrà attraverso il processo di
        
        
          
            trial
          
        
        
          
            and error
          
        
        
          tipico del mercato e del-
        
        
          l’imprenditoria. Il mercato non se
        
        
          ne starà seduto di fronte agli abo-
        
        
          minevoli costi di questi anacronistici
        
        
          stati nazionali, continuerà a trovare
        
        
          vie creative e sorprendenti per evi-
        
        
          tare l’apparato statale, inventando,
        
        
          effettivamente, nuovi regni di libertà
        
        
          che permettono al progresso di aver
        
        
          luogo.
        
        
          Ogni atto di imprenditoria è ri-
        
        
          voluzionario e ha radici anarchiche.
        
        
          Attacca al cuore lo status quo; im-
        
        
          magina qualcosa di nuovo e miglio-
        
        
          re. Porta ad un cambiamento ina-
        
        
          spettato, disapprovato e progressivo,
        
        
          aggiungendo una nuova dimensione
        
        
          di esperienza alla nostra compren-
        
        
          sione dell’ambiente e all’interazione
        
        
          sociale.
        
        
          Senza l’imprenditoria, la storia
        
        
          mancherebbe di movimento, la
        
        
          comprensione dell’unicità del nostro
        
        
          tempo in questo mondo sarebbe per
        
        
          sempre indefinita e la società stessa
        
        
          si atrofizzerebbe, morendo. Con
        
        
          questo, ogni tentativo di controllare
        
        
          e bloccare il mondo trova opposi-
        
        
          zione e finisce per essere un fallimen-
        
        
          to, nel lungo termine.
        
        
          La storia insegna: coloro che
        
        
          osano porsi sulla strada del progres-
        
        
          so umano saranno travolti. Sì, l’at-
        
        
          trito sarà forte e ci saranno tante
        
        
          vittime per arrivare da qui a lì. Ma
        
        
          ci arriveremo, un atto di disobbe-
        
        
          dienza alla volta.
        
        
          Traduzione di Niccolò Viviani
        
        
          dal sito del Ludwig von Mises Italia
        
        
          Articolo originale
        
        
          su Lfb.org (Laissez Faire Club)
        
        
          Qualunque atto
        
        
          di imprenditoria
        
        
          è rivoluzionario
        
        
          e ha radici anarchiche.
        
        
          Attacca al cuore
        
        
          lo status quo; immagina
        
        
          qualcosa di nuovo
        
        
          e migliore. Porta
        
        
          ad un cambiamento
        
        
          inaspettato,
        
        
          disapprovato
        
        
          e progressivo,
        
        
          aggiungendo una nuova
        
        
          dimensione di esperienza
        
        
          alla nostra comprensione
        
        
          dell’ambiente
        
        
          e all’interazione sociale.
        
        
          Senza l’imprenditoria,
        
        
          la storia mancherebbe
        
        
          di movimento,
        
        
          la comprensione
        
        
          dell’unicità del nostro
        
        
          tempo in questo mondo
        
        
          sarebbe per sempre
        
        
          indefinita e la società
        
        
          stessa si atrofizzerebbe,
        
        
          morendo. Con questo,
        
        
          ogni tentativo
        
        
          di controllare e bloccare
        
        
          il mondo trova
        
        
          opposizione
        
        
          e finisce per essere
        
        
          un fallimento,
        
        
          nel lungo termine
        
        
          
            L’OPINIONE delle Libertà
          
        
        
          SABATO 2 FEBBRAIO 2013
        
        
          
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