lunedì 13 ottobre 2025
Giuseppe Conte non finisce mai di stupire. Dopo aver letteralmente devastato l’economia del Paese a colpi di restrizioni sanitarie durante il Covid, aggiungendo lo sciagurato bonus edilizio 110 per cento, creando un buco di 200 miliardi nei conti pubblici, oggi cerca di recuperare la perduta credibilità lanciando un appello bipartisan. Così ne dà notizia l’Ansa: “Giuseppe Conte lancia un appello a maggioranza e opposizione per quattro misure straordinarie da inserire in manovra per fronteggiare una situazione economica e sociale di emergenza: un maxi taglio delle tasse, l’aumento consistente dell’assegno unico per i figli, risorse vere per la sanità e il ripristino di transizione 4.0 per le imprese. Invochiamo da subito un dialogo con le forze di maggioranza e con il Governo”, dice il leader del M5s in una diretta social. E poi rivolto alle opposizioni: “Dobbiamo ritrovare un’unità di intenti, se il Governo non volesse raccogliere l’appello, dobbiamo metterli in difficoltà”. In estrema sintesi, il succo di questa ennesima proposta campata per aria è lo stesso che i pentastellati ci propinano da una decina di anni a questa parte: meno tasse e più spesa corrente, ovvero la ricetta perfetta per mandare in tilt il bilancio dello Stato, con la inevitabile conseguenza di mettere in discussione la sostenibilità del nostro colossale debito pubblico.
D’altro canto, come i fatti lo hanno ampiamente dimostrato, chi pensa di fare politica nel boccacesco Paese di Bengodi, contando su una certa diffusa ignoranza secondo la quale i soldi pubblici – che in realtà sono i quattrini del contribuente – sarebbero infiniti, una volta che si trova nella stanza dei bottoni non può che causare disastri a scelta. A tale proposito qualcuno forse ricorderà il programma fantascientifico che il Movimento 5 stelle presentò nelle elezioni del 2018, quando ottenne un risultato bulgaro. Ebbene, tra le tante promesse ovviamente del tutto irrealizzabili c’era proprio un taglio sostanzioso delle tasse (1.800 euro medi annui e dimezzamento dell’Irap) a fronte di un aumento della spesa pubblica di circa 70 miliardi. Pertanto, ancora una volta mi sembra doveroso chiudere l’articolo, ricordando al buon “avvocato del popolo” un famoso aforisma di Abramo Lincoln: “Potete ingannare tutte le persone per un po’ di tempo, e alcune persone per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutte le persone per tutto il tempo”.
di Claudio Romiti