L’ambiguità violenta dei pro-Pal

mercoledì 24 settembre 2025


La conferenza stampa organizzata dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia, nella quale abbiamo ospitato il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno, ha offerto uno spaccato di verità su vicende che in questi mesi stanno assumendo dei contorni più che preoccupanti. Abbiamo visto città messe a ferro e fuoco da facinorosi violenti e organizzati: le immagini della stazione centrale di Milano presa d’assalto, di deltaplani lanciati sopra Firenze come a ricordare la terribile strage del Nova festival, in cui Hamas ha rapito e ucciso centinaia di giovani israeliani, lasciano sgomenti. Ma tutto ciò costituisce solo l’ultimo degli episodi che caratterizzano da ormai due anni la propaganda pro-Pal. È dal giorno subito successivo al 7 ottobre, dunque ancor prima che si concretizzasse la reazione israeliana al pogrom messo in atto dai terroristi da Hamas, che vediamo manifestare in piazza sigle del multiforme universo della sinistra con bandiere della Palestina, al grido di Palestina libera dal fiume al mare, che significa distruzione dello Stato di Israele; che vediamo bruciare in piazza fantocci del presidente del Consiglio; che soggetti appartenenti al cosiddetto Nuovo partito comunista stilano liste di proscrizione di politici, giornalisti e persone della società civile, come a voler creare obiettivi da colpire.

Ebbene, questi ultimi violenti episodi, in cui sono rimasti feriti 60 agenti delle forze dell’ordine e che hanno creato danni ingentissimi, ci hanno dato l’ulteriore prova del fatto che la propaganda pro-Pal nasconda sotto il velo ipocrita dell’antisionismo – comunque non condivisibile – evidenti intenti violenti e antisemiti. Sarebbe naïf, tuttavia, ritenere che tutte le manifestazioni che si sono svolte in Europa e in genere in Occidente dal 7 ottobre in poi, siano frutto di mero spontaneismo e di sincera adesione alla causa del popolo gazawi. Tutte le piazze infatti sono state infiammate da soggetti ed associazioni che non hanno fatto mistero nel tempo di essere contigue alle realtà terroristiche che spingono affinché le tesi islamiste prevalgano.

Che la propaganda pro-Pal globale sia ampiamente finanziata da soggetti vicini a Hamas o al Jihad islamico è un dato oggettivo. Così come è un dato oggettivo che le sinistre italiane, irresponsabilmente, per fare cassa elettorale, stiano chiudendo gli occhi di fronte a questi episodi, rendendosi spesso gli utili idioti di una strategia infernale di comunicazione degli islamisti, che sta avvelenando il dibattito politico e sociale europeo. Grave, infine, il silenzio delle sinistre sulle minacce di morte rivolte dagli anarchici alla libera stampa, a cui si è aggiunta la protervia del Movimento 5 stelle, che è giunto a negare l’ingresso a giornalisti non graditi durante una conferenza stampa. Lo stesso partito che fa della trasparenza una bandiera, utilizzandola in realtà come uno straccio da agitare a fasi alterne.

Ebbene, avevamo il dovere morale e politico di far emergere tutte le ambiguità di questa becera propaganda, che è drammaticamente funzionale alla narrazione islamista e terroristica, che ben lontana dal voler proteggere la popolazione civile di Gaza o della West Bank, ha come unico obiettivo la distruzione integrale dello Stato di Israele. Avevamo il dovere politico e morale di farlo, lo abbiamo fatto con i capigruppo di Camera e Senato Galeazzo Bignami e Lucio Malan, con L’onorevole Francesco Filini, con la senatrice Ester Mieli, il senatore Marco Scurria e la giornalista Giulia Sorrentino, che ringrazio per il coraggio e la forza con cui stanno combattendo la disinformazione. Lo abbiamo fatto e non smetteremo.

(*) Deputato e responsabile del Dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia


di Sara Kelany (*)