L’ultima trovata di Renzi

giovedì 11 settembre 2025


Matteo Renzi non finisce mai di stupire, soprattutto in quanto a giravolte politiche a cui il personaggio cerca di dare sempre e comunque una versione riformista. Tant’è che è riuscito persino ad inserire questo sempre più confuso aggettivo politico, praticamente scomparso tra le file dei suoi alleati del Partito democratico, nel nuovo logo che la sua piccola formazione presenterà in tutte le regioni in cui si voterà nel prossimi mesi: Casa riformista.

Intervenendo a Cosenza a sostegno della campagna elettorale di Filomena Greco, coordinatrice per la Calabria di Italia viva, così si è espresso Renzi in merito al citato simbolo: “Per gli aficionados di Italia viva – ha detto il segretario nazionale – è finalmente uscito il logo sotto cui correremo alle prossime regionali. Eccolo: si chiama Casa riformista e coinvolgerà anche tutti quelli che vogliono creare uno spazio che bilanci Avs, cinque stelle e il nuovo Pd. Lo troverete nelle regionali in Calabria, in Toscana e anche – più in là – nelle prossime sfide a cominciare dalla Campania”.

Ora, mi viene il sospetto che l’iniziativa dell’ex rottamatore, oltre a cercare di intercettare il voto di quei moderati del Pd che proprio non digeriscono l’involutiva svolta radicale impressa da Elly Schlein, serva anche a contendere lo spazio politico – peraltro assai ristretto in questa fase storica – a Carlo Calenda, il quale appare da tempo concretamente ben più coerente di Renzi. Tanto è vero che il leader di Azione, proprio in accordo con una linea moderata e riformista, non ha mai voluto saperne di allearsi con gli esagitati scappati di casa del Movimento 5 stelle. Una formazione politica, quest’ultima, che per come si sta comportando da quando è tornata all’opposizione si caratterizza come un imbarazzante e ultra demagogico “partito del no” a tutto.

D’altro canto, il buon Renzi tra il rischio di passare il resto della sua vita politica nell’irrilevanza, baloccandosi nei ricordi del suo perduto e strabordante consenso, preferisce mantenere una propria piccola presenza nei vari luoghi della rappresentanza, anche a costo di allearsi col diavolo in persona. Tutto questo, evidentemente, nel vano tentativo di risalire la china di una popolarità irrimediabilmente perduta.


di Claudio Romiti