Un temibile concorrente per Salvini

venerdì 18 luglio 2025


Con la quasi definitiva bocciatura del terzo mandato per le Amministrazioni regionali, il presidente uscente del Veneto Luca Zaia, sulla carta una temibile alternativa alla leadership di Matteo Salvini, sarà indotto a scendere sul piano della politica nazionale. Tant’è che da tempo Zaia non perde occasione per rimarcare la sua rassicurante linea istituzionale, se così vogliamo definirla, in evidente contrasto con quella espressa dal segretario federale della Lega, insistentemente antieuropea, con marcate sfumature antiestablishment. Un Salvini che manifesta un atteggiamento spesso imbarazzante nei confronti della Russia di Vladimir Putin e, ostentando grande simpatia nei riguardi di Donald Trump, arrivando a sostenere che la preoccupante escalation delle tariffe doganali imposte dal capo della Casa Bianca potrebbe rappresentare “una grande opportunità” per il nostro Paese. In questo senso, in una intervista al Giornale, Zaia ha definito il tycoon “un elefante nella cristalleria”.

Inoltre, cosa ancor più significativa, egli si è smarcato dalla linea del suo partito – come riporta su queste pagine Manlio Fusani – bacchettando il compagno di partito Claudio Borghi, di cui non condivide affatto la proposta di bypassare la trattativa portata avanti dalla Commissione europea attraverso un accordo bilaterale. In sostanza, se tanto mi dà tanto, uno Zaia liberato dal pur prestigioso incarico regionale non solo potrebbe scompaginare l’attuale assetto organizzativo di una Lega costretta a navigare a vista sul piano elettorale, ma avrebbe anche l’opportunità, interpretando un completo ribaltamento dell’attuale strategia politica della Lega – che si realizzerebbe solo con un cambio di leadership – di tornare a competere con Fratelli d’Italia, la cui solida svolta istituzionale è stata repentinamente imposta da Giorgia Meloni all’indomani della sua vittoria alle elezioni politiche del 2022. Da questo punto di vista, non è ancora chiara la scelta di non sostenere il terzo mandato da parte di FdI: al loro posto avrei rimandato Zaia in Veneto, tenendomi un alleato che sul piano del consenso elettorale sembra destinato a vivacchiare vita natural durante. Misteri della politica di oggi.


di Claudio Romiti