lunedì 16 giugno 2025
Fondamentalismi e immoralità presupposti della guerra mondiale
Israele, con delle zampate del Leone di Giuda, ha salvaguardato tutti noi con la distruzione dei centri per l’arricchimento del uranio e la decapitazione dei vertici della macchina da guerra dell’Iran. L’Autorità internazionale per l’energia atomica aveva avvisato, si può dire poco prima, che quell’arricchimento era andato ben oltre quello necessario per un uso pacifico dell’energia nucleare, e veniva proseguito con l’evidente intento di ottenere la bomba. La Repubblica Islamica sciita ha, nella sua ragione sociale, la distruzione dello Stato di Israele. Quindi, per Gerusalemme, evitare che l’Iran fosse in possesso dell’arma nucleare era e resta questione di vita o di morte. L’operazione, non conclusa, è denominata “zampata del leone”. Il Leone di Giuda è l’emblema della dinastia di Davide e del Messia. Anche l’Islam sciita attende il “Mitreia”. Le correnti integraliste ebraiche sostengono che Egli verrà alla costruzione del Terzo Tempio, abbattute le moschee sulla spianata. In questo concordano le sette evangeliche nordamericane.
Le correnti integraliste islamiche dicono ch’Egli arriverà liberata Gerusalemme dallo Stato sionista. Questa è la miscela esplosiva settaria. In Ucraina, oltre agli eserciti, si confrontano, nell’ortodossia cristiana, un metropolita autocefalo riconosciuto da Costantinopoli, uno autonomo ma in comunione col Patriarcato di Mosca; nel cattolicesimo della vecchia Roma una Chiesa greco-cattolica emanazione di esso, ed un arcivescovo latino; poi, a sovrappiù, ci sono i ruteni. Quando gli esseri umani, per scannarsi tra loro, hanno le benedizioni dei rispettivi capellani, lo fanno con maggior gusto ed impegno. Durante il secolo XX, come si è detto, malgrado due deflagrazioni mondiali, è cominciata un’opera di organizzazione internazionale e costituzione di istituzioni supernazionali: Lega delle nazioni e Piano Briand-Stresemann per attuare un’Unione paneuropea e, dopo il secondo conflitto, Organizzazione delle Nazioni Unite, con le sue agenzie, consiglio d’Europa, comunità ed infine l’Unione europea. Queste cose presupponevano un clima di tolleranza ed apertura a fedi diverse. Il clima spirituale era stato preparato da fatti, lo si ripete, quali la fondazione, nel 1875, della Società teosofica.
Se il primo dei suoi scopi viene ad essere: Formare un nucleo della fratellanza universale dell’umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore; il secondo è: Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze. Cioè conoscere i diversi orientamenti dello spirito, sentimenti dell’anima, teorie scientifiche per accentuare la tolleranza reciproca. Se questa accettazione della libertà di espressione d’ogni indirizzo trascendente è la base per la soluzione pacifica delle controversie, anche geopolitiche, è chiaro che tutto ciò richiede un fondo di onestà nei governanti. In antico, si vedeva nella libertà la facoltà di fare quanto si vuole, non impedito dalla forza. Poi si vide nella libertà il fare il dettato dalla coscienza, in uno stretto legame coi buoni costumi. Questo compare, per la prima volta, tra i presupposti per essere accettati nelle logge libero muratorie già prima del 1717.
Ora guardiamoci attorno. Dobbiamo essere grati tutti alle forze armate israeliane se hanno “freddato” il possibile possesso dell’arma nucleare da parte di un regime in cui il fondamentalismo, fanatismo confessionale supera il livello di guardia; è comprensibile che il Governo di Gerusalemme voglia annientare un gruppo terrorista che ha ucciso e sequestrato suoi cittadini, di cui alcuni ancora nelle sue mani, ma non un sistematico genocidio di civili. Guarda il caso il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, detto Bibi, dal 2019 è formalmente incriminato di corruzione ed abuso d’ufficio, rischia il carcere, ma il processo è sospeso per lo stato di guerra. Vladimir Vladimirovič Putin è chiaccherato per l’avvelenamento di suoi oppositori politici, ma si sentono poco queste “ciacole” perché il fracasso di bombe sull’Ucraina è maggiore. Occorre tornare alle basi etiche del vivere civile se si vuole fermare le deflagrazioni prima di una gigantesca.
di Riccardo Scarpa