Ciao Paolo

giovedì 5 dicembre 2024


Gian Paolo Pillitteri, per tutti semplicemente Paolo, nostro condirettore, ci ha lasciato. Persona amabile, sempre sorridente e personaggio di spicco del Partito Socialista Italiano negli anni Ottanta e Novanta, grandissimo appassionato di cinema oltre che di politica, se ne va proprio nel giorno del suo ottantaquattresimo compleanno a Milano, città che ha scritto e raccontato tante volte, soprattutto l’irripetibile epoca della ruggente “Milano da bere”. Per la famiglia de L’Opinione delle Libertà è una perdita grandissima e da parte nostra, del direttore Andrea Mancia, della redazione, dell’amministrazione e dei collaboratori tutti vanno le più sentite condoglianze alla famiglia.

Sindaco socialista di Milano dal 21 dicembre 1986 al Primo gennaio 1992, è morto oggi, 5 dicembre, nel capoluogo lombardo. A dare l’annuncio il figlio Stefano sui social: ”Oggi avrebbe compiuto 84 anni – ha scritto – Ha avuto un’esistenza ricca nel bene e nel male. Ed è ciò che più conta nel nostro passaggio terreno (anche se poteva essergli risparmiato un decennio di persecuzione giudiziaria). Ma ciò che più conta è che resterà nel cuore delle persone”.

Di origine siciliana, dopo aver svolto, da giovane, l’attività di giornalista, critico cinematografico e animatore culturale (diede vita ad uno dei primi cineforum nell’area milanese), inizia la carriera politica nell’ambito del Partito Socialista Italiano e poi, a seguito dell’unificazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, del Partito Socialista Unificato. Dopo la scissione del 1969 confluisce nel Psdi. Dal 1970 fa parte della giunta di Milano come assessore alla Cultura. Durante il suo mandato la città attraversa un momento di grande vivacità artistica e culturale. Tra le rassegne realizzate in quegli anni vi è quella dedicata al nouveau realisme culminata con le installazioni di Christo in Piazza Duomo.

Nel 1975, profilandosi la svolta autonomista del Psi, Pillitteri fonda il Movimento Unitario di Iniziativa Socialista che confluisce nel Partito Socialista Italiano alle soglie della ”rivoluzione dei quarantenni” che nel luglio del 1976 porta alla segreteria Bettino Craxi. In qualità di assessore con delega all’edilizia privata sviluppa il piano regolatore generale di Milano. Fa parte ininterrottamente della giunta comunale per oltre un decennio fino al 1980, rivestendo anche la carica di assessore con delega al bilancio. In seguito alla nomina di segretario regionale del Psi viene eletto deputato alle elezioni politiche del 1983, permanendo in questa carica per undici anni.

Paolo Pillitteri diventa sindaco di Milano, succedendo a Carlo Tognoli, il 21 dicembre del 1986 alla guida di una giunta comunale che vede l’alleanza politica con la Democrazia cristiana, ricalcando la coalizione del pentapartito nazionale. Nel 1987, a seguito di dissidi con il principale alleato, vara un’inedita giunta rosso-verde con il Partito comunista italiano e la Federazione dei Verdi. Nelle elezioni comunali del 1990 riporta un significativo successo personale con un Partito Socialista Italiano attestato, in città, sul 20 per cento dei voti totali.

Durante la sua carriera politica è stato deputato per il Partito Socialista nella IX e XI legislatura. Pillitteri era cognato di Bettino Craxi: aveva infatti sposato nel 1965 Rosilde Craxi, sorella dell’ex leader del Psi, scomparsa nel 2017. Nel 2022 l’ex sindaco si era risposato con Cinzia Gelati. Parallelamente alla carriera politica Pillitteri è stato attivo negli ambienti intellettuali e della cultura. Giornalista, ha collaborato con l’Avanti! È stato docente di Storia del cinema all’Università Iulm.

”Apprendiamo con grande dispiacere della morte di Paolo Pillitteri. Io e tutta l’amministrazione comunale esprimiamo la nostra sentita vicinanza alla famiglia”.

Lo scrive sulle sue pagine social il sindaco di Milano Giuseppe Sala che sottolinea come il Comune ”è pronto” ad attivarsi "per un ricordo pubblico dell’ex sindaco di Milano”.

”Ho già parlato con il figlio Stefano, dobbiamo trovare le formule per concedergli gli onori del caso per un ex sindaco – ha poi aggiunto Sala a margine di un evento a Palazzo Marino – ma stiamo cecando di capire come fare”. Infatti la Sala Alessi del Comune dove in passato si è tenuta la camera ardente di altri ex sindaci è occupata dalla mostra di Natale, quindi bisognerà trovare un altro luogo. ”L’avevo visto poco di recente, in maniera fugace se non quando ho celebrato il suo matrimonio nel 2022 a Villa Litta – ha ricordato Sala parlando di Pillitteri – Era stato un momento di grande gioia e l’avevo visto molto felice. Era provato negli ultimi tempi evidentemente”.

”Addio a Paolo Pillitteri, incarnazione autentica del socialismo riformista, una vita dedicata alla politica, declinata in termini di sacrificio, studio, professionalità, competenza. Sindaco illuminato di una Milano che negli anni Ottanta si aprì al mondo, Paolo si inserì nel solco tracciato da Carlo Tognoli, ancorando al futuro, con la sua visione moderna, una città che chiedeva di essere indirizzata al benessere e alla prosperità. Sempre attento alle ragioni dei deboli, Pillitteri seppe coniugare l’impulso alla libertà di fare, crescere, produrre, con un occhio vigile a chi restava indietro, secondo un modello di governo che teneva insieme il progresso e la solidarietà. Paolo era parte della famiglia Craxi, era la presenza costante capace di darti conforto, l’uomo che spronava ad essere coraggiosi anche quando l’aggressione giudiziaria colpiva forte alle sue spalle. Non gli fu risparmiata nemmeno l’ultima cattiveria, e soffrì, alla morte di Bettino, l’ostacolo che gli frapposero dei magistrati senza umanità, impedendogli di volare in Tunisia per l’ultimo saluto a suo cognato. Mi mancherà molto”. Così, in una nota, Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia.

Attraverso la sua pagina Facebook anche Valter Vecellio ha voluto esprimere un affettuoso ricordo di Paolo Pillitteri: ”Quel libro Il cinema tra fiction e falsità, letto e postillato anni fa, ancora mi è utile. Il cinema, la tua passione... Quante ne sapevi e ne raccontavi. Belle e divertenti le chiacchierate a Montecitorio quand’eri deputato, serie e insieme lo spirito guascone da Amici miei. Con te a Milano la prima manifestazione con Enzo Tortora appena libero, dopo aver patito l’immenso oltraggio. Ci fosse quella Milano, quel socialismo. Che la terra ti sia lieve, Paolo”.


di Stefano Cece