Nessuna catastrofe politica in Umbria

giovedì 21 novembre 2024


Condivido solo in parte il commento pubblicato su queste pagine da Luca Proietti Scorsoni, in merito alla sconfitta del centrodestra in Umbria, regione in cui vivo da una trentina di anni. Nella sua lunga analisi è sufficiente leggere il seguente primo punto per farsi una ragione esauriente circa una rimonta abbastanza prevedibile della sinistra, come d’altronde già accaduto a giugno nelle elezioni per il sindaco di Perugia: “Punto 1 – Le giunte a guida Pci-Pds-Ds-Pd hanno governato la Regione Umbria ininterrottamente dal 1970 fino al 2019, quando il centrodestra vinse grazie soprattutto a due fattori, uno politico e uno di natura giudiziaria: la storica ascesa della Lega verso vette elettorali contraddistinte da percentuali bulgare – non replicate nemmeno dall’attuale Partito democratico – dovute a dinamiche extraregionali e l’emergere dello scandalo Sanitopoli che, al di là degli esiti processuali, di fatto appannò l’immagine della sinistra locale. Due condizioni irripetibili, cristallizzate all’interno di una ben precisa parentesi storica ormai lontana nel tempo”.

D’altro canto, sempre partendo dal presupposto che i numeri hanno la testa dura, basta raffrontare i risultati delle ultime elezioni che si sono svolte nella regione per comprendere che non c’è stato alcun catastrofico ribaltamento politico. Infatti, nelle politiche del 2022 l’attuale maggioranza prese il 45,82 per cento dei voti, contro il 47,8 per cento delle forze che hanno vinto le ultime Regionali; nelle europee di giugno il centrodestra ha raccolto il 47,8 per cento dei consensi, rispetto al 44 per cento del campo largo; mentre nelle citate Regionali del 17 novembre il medesimo campo largo ha ottenuto il 51,13 per cento dei voti, contro il 46,17 per cento degli avversari di governo.

Quindi, riportando il dato su un piano nazionale, nell’attuale maggioranza non si registra affatto quel fisiologico calo che in Italia, dove vige da decenni quella sorta di alternanza democratica obbligatoria, affligge le forze politiche che transitoriamente occupano la stanza dei bottoni. D’altro canto, come ricordato nell’articolo di Proietti Scorsoni, la sinistra ha basato l’intera campagna elettorale su una martellante propaganda sulla sanità pubblica, raccontando balle sesquipedali, come ha fatto la deputata locale Elisabetta Piccolotti, che in gioventù fu portavoce dei Giovani comunisti, la quale è arrivata a dire, nell’ambito di un programma televisivo nazionale, che la giunta di guidata da Donatella Tesei stesse sistematicamente smantellando la sanità umbra.

Ebbene, adesso che questi grandi costruttori, che hanno gridato al collasso del sistema sanitario del cuore verde d’Italia per anni, hanno ottenuto la fiducia dei cittadini, li aspettiamo al varco per verificare se riusciranno a rispettare almeno una decima parte delle loro roboanti promesse elettorali.


di Claudio Romiti