venerdì 18 ottobre 2024
Sassolini di Lehner
Ho preso atto che gli unici diritti intoccabili, anzi destinati a crescere a dismisura, sono quelli delle minoranze: più sparute sono, più strillano, più chiedono, più esigono, più ottengono. D’altra parte, alla maggioranza toccano soprattutto i doveri, in primo luogo l’obbligo di togliersi il pane di bocca e dilapidare i risparmi di una vita. Così esorta Jorge Mario Bergoglio, il pontefice alternativo, più Fidel Castro che Gesù Cristo: spogliatevi di tutto, affrancatevi dal peccato della proprietà privata, date tutto ai “poveri” islamici, che vengono da noi probabilmente per fare proselitismo e imporci la lieta novella di Chillullah, il più grande, Sharīʿa, ripudi di mogli legittimati da idioti di municipio, piscine per donne col burkini comprese. La maggioranza, infatti, deve farsi perdonare d’essere troppo numerosa, risultando, perciò, colpevole per antonomasia e geneticamente affetta dalle più retrograde fobìe nei confronti dei pochi ma buoni.
Del resto, la maggioranza è pure imputata d’essere almeno culturalmente cristiana, offrendo alle minoranze – forse sarebbe meglio definirle “minorate” – il destro di sbeffeggiare le icone del cristianesimo e financo il Creatore, rappresentati da sedicenti artisti estro...nzi come baldracche pitturate ed acconciate per un Gay Pride esteticamente obbrobrioso. Codesti creativi debbono essere nati sotto il cavolo vigliacco, dato che sul Profeta si guardano bene dall’esercitare il loro Kitsch. L’acme dell’abominio dei più e cattivi è, ad esempio, secondo le urla dei meno e buoni, l’aver legiferato contro il mercato libero degli affitti a nove mesi dell’utero. I tanti, facendo la figura d’essere fedeli di San Gerardo, il protettore delle partorienti, hanno dato con un sol colpo legislativo una mazzata alle famiglie di due padri o di due madri, nonché un cazzottone al diritto femminista di mercificare il corpo della donna. Insomma, i troppi sono sempre sotto accusa, costretti a rispondere agli scarsi, i quali possiedono il monopolio delle domande e delle accuse.
I numerosi hanno il dovere della tolleranza e dell’inclusione, mentre i pochissimi vantano il diritto dell’intolleranza e dell’esclusione. Avendo compreso che così funziona l’Occidente in libera uscita verso il tramonto definitivo, per lucrare qualcosina e garantirmi un futuro radioso, ho creato un mio artigianale Lgbtqia+, che sfilerà presto dentro tutte le piazze “aperte” d’Italia. Si chiama Lici (Lega impotenti, cornuti, infecondi) ed è ben determinata a pretendere di tutto e di più dai retrogradi maggioritari, ergo adatti a essere cazziati e scherniti. Intanto, in attesa delle sanzioni penali, esponiamo alla gogna i numerosi licifobici. Certo, c’è il rischio che Jorge Mario Bergoglio, dopo aver denunciato l’eccessiva frociaggine, se ne esca con anatemi versus l’aumento della liciaggine. Qualcuno potrebbe, inoltre, obiettare: ma i cornuti sono davvero una minoranza? Magari non lo sono, ma è pur vero che a saperlo sono pochissimi. Ed ancor meno sono quelli che, essendone perfettamente edotti, lo ammettono.
di Giancarlo Lehner