lunedì 23 settembre 2024
Giovedì scorso, durante un programma in onda su Sky Tg24, ho assistito a un inverosimile attacco di Tonia Mastrobuoni, corrispondente di Repubblica dalla Germania, ai danni di Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia, nonché co-presidente del Gruppo dei conservatori e dei riformisti europei. Sul tema sempre caldo dei presunti cambiamenti climatici, che secondo gli invasati del green imporrebbero un’ulteriore accelerazione sulle discutibili riforme già in atto, l’esponente di destra è stato duramente interrotto non appena ha provato a sostenere l’esigenza di moderare l’impatto di tali scelte sulle economie del Vecchio Continente. Apriti cielo! La Mastrobuoni ha sciorinato, con la veemenza di una novella Giovanna d’Arco, tutto l’armamentario ambientalista, mettendo in correlazione i morti degli eventi climatici di questi ultimi tempi con le cattive abitudini dei Paesi inquinatori. Da qui, tirando e stiracchiando le somme, l’esigenza di “fare presto per salvare il pianeta”. E per sostenere la forza delle sue argomentazioni, così come gli stessi paladini del bene comune hanno fatto per sostenere i demenziali obblighi sanitari imposti durante la pandemia di Covid-19, la giornalista ha concluso utilizzando il suo Abracadabra: “Lo dice la scienza!”. O sarebbe meglio definirla “scienzah”, così da renderne più evidente l’aspetto dogmatico che caratterizza chi di quest’ultima ha fatto una religione.
Ora, a prescindere dal fatto che c’è una consistente quota di scienziati mondiali che da tempo mettono in seria discussione le asserzioni dei loro colleghi catastrofisti, che tanto piacciono ai fautori delle politiche green, ciò che colpisce è l’idiozia di credere che ci sia un immediato ritorno in termini ambientali di ciò che potrà fare la piccola Europa – che per la cronaca produce appena l’8 per cento delle emissioni di CO2 – in termini di ulteriori restrizioni in salsa verde. Secondo questa gente, dimezzando rapidamente l’utilizzo in Europa dei combustibili fossili, le alluvioni di questi giorni e altri eventi simili cesserebbero di botto, con buona pace di tutti quegli studiosi che ritengono assurda questa visione, sostenendo che i cambiamenti climatici si realizzano su una scala temporale ben più ampia rispetto a quella immaginata dai devoti del gretinismo. Personalmente di una cosa sono certo da tempo: l’attuale rivoluzione green difficilmente riuscirà a salvare il pianeta non si sa ancora bene da cosa, ma sicuramente, in assenza di una ventata di sana moderazione, essa metterà in ginocchio buona parte della nostra già declinante economia europea.
di Claudio Romiti