martedì 16 luglio 2024
In mancanza di una linea politica degna di questo nome, il cosiddetto campo largo prova a ripartire in Liguria, profittando della sciagurata vicenda di Giovanni Toti, presidente della stessa Regione imprigionato a tempo indeterminato nella sua casa. Non a caso – dato che per la sinistra forcaiola la presunzione di innocenza vale sempre a discrezione – sin dall’arresto dello stesso Toti, avvenuto il 7 maggio scorso, Elly Schlein e Giuseppe Conte, seguiti a ruota da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli chiesero all’unisono il ritorno immediato alle urne, facendoci ricordare il periodo “aureo” in cui una certa parte della magistratura sembrava divenuta il dominus della politica italiana. In pratica, sotto la guida della segretaria del Partito democratico, l’idea sarebbe quella di utilizzare la Liguria come la prova generale di una alleanza di lungo respiro sul modello del Nuovo fronte popolare francese.
Ed è proprio in previsione di ciò che giovedì prossimo il Pd, insieme al Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, dovrebbero organizzare una manifestazione unitaria di piazza a Genova. Manifestazione a cui i moderati di Azione e di Italia viva non hanno ancora aderito. A mio avviso, se lo facessero, commetterebbero un grave errore politico, andando intruppare in un campo largo sempre più lontano dalle loro posizioni.
D’altro canto, dopo il parziale successo della linea Schlein nelle recenti elezioni europee, unito alla forte crescita della sinistra radicale in Francia, ha rinforzato nella leadership dem l’idea di poter contrastare l’attuale egemonia del centrodestra con una piattaforma programmatica, se così la voglia definire, ispirata a una radicalismo a tutto tondo: dall’economia al tema nodale della giustizia in cui, come dimostra la vicenda Toti, dem e grillini sembrano aver trovato una formidabile sintonia in salsa manettara. In pratica, recuperando la vecchia questione morale del Partito comunista italiano – tanto che Schlien, appena eletta segretaria, ha fatto stampare la foto di Enrico Berlinguer sulle nuove tessere del suo partito – si crea un perfetto connubio con i grillini che, solo pochi anni addietro, stravinsero le elezioni politiche al grido di “onestà, onestà”.
Ora, ammesso e assolutamente non concesso che questa alleanza radical-forcaiola possa dare i suoi frutti almeno in Liguria, come si possa pensare di puntare al Governo del Paese su questa base resta un mistero assoluto. Anche perché, proprio come dimostra la rapida parabola discendente degli scappati di casa a Cinque stelle, prendere i voti è molto più facile rispetto a ciò che avviene nella stanza dei bottoni, quando la politica degli annunci e delle promesse non è più sufficiente per guidare un grande e complesso Paese come il nostro. In tal senso, dubito che la maggioranza degli italiani intendano ripetere la stessa, fallimentare esperienza.
di Claudio Romiti