martedì 9 luglio 2024
La proprietà privata come baluardo di libertà e civiltà
Negli ultimi giorni, le dichiarazioni della neoeletta eurodeputata Ilaria Salis e di vari esponenti della Sinistra Italiana hanno riacceso il dibattito sulle occupazioni abusive di immobili sfitti. La Salis sostiene che tali azioni siano giustificate dal diritto fondamentale alla casa, descrivendole come una forma di resistenza contro il degrado e il racket. Tuttavia, questa posizione solleva interrogativi cruciali sulla legittimità delle occupazioni e sull’importanza della proprietà privata come fondamento della nostra società.
La proprietà privata è sancita dalla Costituzione italiana, la quale stabilisce all’articolo 42 che “la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”. Questo principio fondamentale è ulteriormente dettagliato nel Codice civile, che prevede una serie di norme volte a proteggere il diritto di proprietà e a regolamentare l’uso e la gestione dei beni immobili.
Le dichiarazioni di Ilaria Salis, che ha elogiato la solidarietà nel segno dell’antifascismo e dei diritti come una forza concreta e travolgente, denotano una visione miope e populista. La Salis ha affermato: “Credo sia importante che insieme abbiamo dimostrato che la solidarietà nel segno dell’antifascismo e dei diritti non è un ideale astratto ma una forza concreta, che quando diventa collettiva diventa travolgente”. Sebbene la solidarietà e la difesa dei diritti siano principi fondamentali, essi non devono mai tradursi in un pretesto per giustificare comportamenti illegali e destabilizzanti.
In questo scenario, le recenti affermazioni dell’europarlamentare Ilaria Salis sono inaccettabili e pericolose per la tenuta di una democrazia liberale. L’elogio delle pratiche illegali e la ferocia delle critiche rivolte al Governo Meloni richiamano alla mente la retorica estremista di figure come Nadia Desdemona Lioce, tristemente nota per i suoi legami con le Nuove Brigate Rosse e per i vigliacchi assassinii che hanno insanguinato il nostro Paese.
La proprietà privata non è soltanto un diritto economico, ma costituisce uno dei pilastri fondamentali della nostra società, garantendo sicurezza, stabilità e libertà individuale. Le occupazioni abusive, anche se giustificate da presunte intenzioni solidali, violano questi principi essenziali. Esse minano la fiducia nei sistemi legali e nelle istituzioni che regolano la nostra convivenza civile. Senza il rispetto della proprietà privata, rischiamo di scivolare verso una società dove l’arbitrio e la legge della giungla prevalgono, compromettendo gravemente la coesione sociale.
In Europa, le pene per le occupazioni abusive variano a seconda dei Paesi, ma sono generalmente severe. In Italia, il Codice penale prevede pene detentive per chi occupa abusivamente un immobile, con l’articolo 633 che stabilisce la reclusione fino a due anni o una multa fino a 2.064 euro. In Spagna, le pene possono includere la reclusione da sei mesi a tre anni. In Francia, le occupazioni abusive possono essere punite con fino a un anno di carcere e una multa di 15.000 euro. Queste normative riflettono la serietà con cui i vari Paesi europei affrontano il problema delle occupazioni abusive, riconoscendo la necessità di proteggere i diritti di proprietà per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica: in Inghilterra, la Criminal Law Act 1977, Sezione 6, rende illegale l’occupazione abusiva di una proprietà. La legge prevede che chiunque occupi abusivamente un edificio residenziale commette un reato e può essere soggetto a sfratto e ad altre sanzioni legali; in Germania, il Codice penale tedesco (Strafgesetzbuch – StGB), Sezione 123, tutela la proprietà privata contro l’occupazione abusiva. La norma prevede che l’ingresso illegale in una proprietà privata, nonostante l’opposizione del proprietario, è punibile con una multa o con la reclusione fino a un anno.
Uno studio del 2023 del Ministero dell’Interno ha evidenziato come le occupazioni abusive di immobili siano aumentate del 15 per cento rispetto all’anno precedente, con un impatto significativo sulla sicurezza e la coesione sociale. Il rapporto sottolinea la necessità di interventi coordinati tra le forze dell’ordine e le politiche sociali per affrontare il fenomeno in modo efficace.
Il Partito liberale italiano si impegna a difendere i diritti di proprietà come fondamento della libertà individuale e del progresso sociale. Crediamo fermamente che solo attraverso il rispetto della legge e la promozione di politiche abitative inclusive si possa garantire una società giusta ed equa, dove il diritto alla casa non si scontri con il rispetto delle norme e dei diritti di tutti. Le occupazioni abusive non possono essere giustificate come strumenti di lotta sociale, poiché minano i principi di legalità e di rispetto dei diritti di proprietà.
In un contesto democratico, è cruciale che il dibattito politico si svolga nel rispetto delle leggi e dei diritti fondamentali. Invocare la violazione della proprietà privata come soluzione ai problemi sociali è non solo irresponsabile ma anche pericoloso. Il Partito liberale italiano continuerà a difendere fermamente i diritti di proprietà, promuovendo politiche abitative inclusive e legali che tutelino tutti i cittadini senza compromettere i principi democratici su cui si basa la nostra società.
Invitiamo l’onorevole Salis a riflettere sulla gravità delle sue affermazioni e a considerare soluzioni rispettose della legge e dei diritti di tutti gli italiani.
(*) Presidente nazionale del Partito liberale italiano
di Francesco Pasquali (*)