venerdì 17 novembre 2023
Per ragioni totalmente opposte alle sue, condivido il giudizio di inadeguatezza che Piero Sansonetti ha espresso sulla giovane segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. Ecco un passaggio del lungo intervento pubblicato sull’Unità dallo stesso direttore: “Il Pd si è consegnato, per motivi non facili da capire, a una parlamentare priva di storia politica, di esperienza e di conoscenza politica, del tutto estranea alla vita del partito, e che fino a questo momento si è mostrata incapace di esprimere una qualsiasi linea politica. Nessuno riesce neppure a immaginare quale idea di Paese abbia l’onorevole Schlein, né tanto meno quali siano le battaglie che intende aprire, e con quali alleanze, e in quale prospettiva”. Esattamente la stessa impressione che, dal fronte liberale, continuiamo ad avere ogniqualvolta la Schlein lancia i suoi anatemi contro il Governo di centrodestra. Così come sta accadendo in questi ultimi giorni, in cui al centro del dibattito si trova la Legge di Bilancio. Ebbene, i toni e i contenuti delle sue critiche sono iperbolici, come si conviene a un partitino di nicchia di estrema sinistra, non certo a una formazione di una sinistra, almeno sulla carta, moderata, che punta a occupare la fatidica stanza dei bottoni. In particolare, una siffatta formazione, la quale dovrebbe sempre possedere un minimo di responsabile realismo, non dovrebbe accusare l’attuale maggioranza di smantellare il sistema sanitario universale, tanto per fare un esempio, visto che nel 2024 si spenderà per questo settore la spesa record di oltre 134 miliardi.
Su questa linea dura e pura, che nemmeno il Fausto Bertinotti degli anni migliori avrebbe usato a mitraglia come sta facendo la Schlein e i suoi colleghi della segreteria, non si va da nessuna parte. Il Paese, soprattutto dopo la cocente delusione patita con il Movimento 5 stelle, si aspetta risposte concrete e praticabili per il proprio futuro; non certamente la riproposizione in salsa Pd dello stesso avventurismo parolaio, nel quale si prospettano soluzioni facili e a buon mercato per questioni molto ma molto complesse. Tant’è che la leader dem, in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha preannunciato la presentazione a breve di una Contromanovra con al centro “sanità, scuola, lavoro e misure per la crescita”. Tutto quanto, e questo la dice lunga sulla visione economica di Schlein & company, condito con una robusta dose di ulteriore redistribuzione delle risorse. Il che vorrebbe dire, in soldoni, che il fatto che attualmente lo Stato intermedia oltre metà della ricchezza prodotta dal Paese è ancora poco per questa gente. Occorre, tanto per cambiare, incentivare la loro proverbiale formula del “tassa e spendi”, i cui risultati sono sempre sotto gli occhi di tutti.
di Claudio Romiti