L’operazione verità del Governo

venerdì 3 novembre 2023


Domenica scorsa, ospite su La7 di In Onda, l’economista Veronica De Romanis ha controbattuto in modo piuttosto efficace alla retorica spendaiola della grillina Chiara Appendino, ex sindaco di Torino. Quest’ultima, in particolare, sostenendo in modo accorato ciò che il suo leader Giuseppe Conte va ripetendo da giorni, ha accusato il Governo di centrodestra di voler fare cassa sul capitolo delle pensioni, avendo introdotto tutta una serie di correttivi volti a contenere la più alta spesa previdenziale dell’Occidente; cosa quest’ultima che non andrebbe mai dimenticata. Non si è fatta attendere la sintetica ma puntuale analisi di De Romanis, la quale ha elogiato la stessa maggioranza per ciò che ella ha definito “operazione verità”. Partendo dal presupposto che tutte le spese in deficit non fanno altro che far aumentare il debito pubblico e gli interessi – che per la cronaca nel 2026 costeranno la bazzecola di 100 miliardi di euro – togliendo spazio fiscale proprio per aiutare le fasce più deboli della popolazione, la brillante economista ha spiegato la ragione strutturale delle misure decise dall’Esecutivo in carica. Ragione strutturale che i soci vitalizi del partito unico della spesa pubblica, di cui il Movimento 5 stelle è diventato socio onorario, fingono da sempre di non comprendere.

In estrema sintesi, la nostra ha detto che in primis la curva della spesa pensionistica mostra da tempo una preoccupante risalita, anche a causa di alcuni gravi errori come la famosa quota 100 realizzata dal Governo giallo-verde. Ciò, ha aggiunto De Romanis, si lega ad altri fattori potenzialmente esplosivi, come l’invecchiamento della popolazione, il bassissimo tasso di natalità e, dulcis in fundo, una aspettativa di vita che continua per nostra fortuna a crescere. Ebbene, mi permetto di aggiungere, una classe politica responsabile – cosa che occorre dire in Italia per molteplici ragioni ha finora rappresentato una pura utopia, altrimenti non ci ritroveremmo sul groppone un debito pubblico colossale – dovrebbe cominciare a sostanziare le proprie iniziative di spesa, spiegando in premessa su quali basi intenderà poi sostenerle.

Forse i geni incompresi del Movimento 5 stelle non se ne sono ancora accorti, ma la situazione complessiva della finanza pubblica si è assai deteriorata dai tempi in cui loro, insieme a una amplissima maggioranza – occorre ricordare – devastarono il bilancio con misure insensate, quale il famigerato Superbonus 110 per cento. Nella condizione in cui ci troviamo, l’operazione verità sottolineata dalla signora De Romanis non è più un’opzione, bensì essa rappresenta una stringente necessità.


di Claudio Romiti