L’isteria anti-israeliana: ieri, oggi, domani

lunedì 30 ottobre 2023


Sassolini di Lehner

Ho assistito sgomento e nauseato agli sproloqui televisivi di una giornalista della Rai, furibonda verso Israele e l’Occidente tutto. Non ne cito il nome, perché non merita neppure una pubblicità negativa.

L’isteria anti-israeliana e gli amorosi sensi verso i palestinesi di codesta innominabile nazicomunista hanno avuto, però, il pregio di farmi balzare alla mente un episodio allucinante.

Il 12 ottobre del 2000, Vadim Nurzhitz e Yossi Avrahami, due autisti riservisti israeliani sbagliano strada ed entrano a Ramallah controllata dall’Autorità palestinese. Vengono bloccati ed arrestati. Si trovano in una stazione di polizia e, quindi, per così dire, al sicuro, almeno nei Paesi civili. I due fermati vengono subito linciati, mutilati, fatti a pezzi, scaraventati dalla finestra dalla teppaglia ululante di palestinesi. Le immagini di codesti assassini madidi di furore e di odio, in particolare di un macellaio che mostra compiaciuto alla folla plaudente le proprie mani insanguinate, appaiono su vari mass media internazionali. In Italia vengono trasmesse soltanto da Mediaset.

La Rai, il servizio pubblico governato dagli eredi del Patto Molotov-Ribbentrop e dei cattocomunisti collaboratori dei Servizi segreti della Cortina di ferro, e ora anche dalla succitata innominabile, si guarda bene dal proporre l’immagine così realistica e diversa dalla favola bella dei “poveripacifici palestinesi, vittime incolpevoli di un destino cinico, baro ed ebraico... Dalla Rai proviene, anzi, un’iniziativa ancora più ignobile della disinformazione tramite omissione. Il giornalista Riccardo Cristiano, allora stipendiato dal nostro Canone, il 16 ottobre del 2000, scrive al quotidiano palestinese di Ramallah “Al-Hayat al-Jadida”, una giustificazione al di là dell’abominio. Il quotidiano palestinese (col titolo “Chiarimenti speciali dal rappresentante italiano della rete televisiva ufficiale italiana”) pubblica immediatamente l’accorato testo di Cristiano: “Miei cari amici di Palestina, ci congratuliamo con voi e crediamo che sia nostro compito mettervi al corrente degli eventi che hanno avuto luogo a Ramallah il 12 ottobre. Una delle reti private italiane, nostra concorrente, e non la rete televisiva ufficiale italiana Rai, ha ripreso gli avvenimenti... quella rete ha filmato gli eventi. In seguito, la televisione israeliana ha mandato in onda le immagini così come erano state riprese dalla rete italiana e in questo modo l’impressione del pubblico è stata che noi, cioè la Rai, avessimo filmato quelle immagini. Desideriamo sottolineare che le cose non sono andate in questo modo, perché noi rispettiamo sempre e continueremo a rispettare le procedure giornalistiche dell’Autorità Palestinese per il lavoro giornalistico in Palestina e siamo attendibili per il nostro lavoro accurato. Vi ringraziamo per la vostra fiducia e potete stare certi che questo non è il nostro modo di agire (ossia nel senso che non lavoriamo come le altre reti televisive). Non facciamo e non faremo cose del genere. Vi preghiamo di accettare i nostri migliori auguri. Riccardo Cristiano/Rappresentante della rete ufficiale italiana in Palestina”.

L’Ordine dei giornalisti non fa una piega. Riccardo Cristiano non è scomparso. Vive, lotta e continua ad... informare.


di Giancarlo Lehner