Il terrorismo di Hamas e la resistenza predicata dagli imam

giovedì 12 ottobre 2023


Sassolini di Lehner

Che cos’è il terrorismo di Hamas? Ce lo spiega Mohammad Khalil, imam degli islamici di Pisa. Intanto, non è terrorismo. Semmai è “resistenza contro l’occupazione militare”; quindi non c’è nulla da condannare. Hamas semmai è da lodare, visto che combatte la guerra partigiana contro gli ebrei dipinti come nazisti. Quanti imam Khalil predicano in Italia? Tanti, troppi e letali, perché raccontano la loro lieta novella consistente nel massacrare preventivamente gli infedeli, gli israeliti in primis, ma non solo. Se per costoro il terrorismo e la decapitazione di bambini sono sinonimi non di barbarie, bensì di resistenza, allora ci si deve chiedere se ci siamo comportati in maniera razionale e saggia nell’accogliere, sostenere, includere e sistemare centinaia di migliaia di islamici o se non abbiamo preparato per noi tutti nel futuro prossimo e, forse, già domani, focolai di guerra santa e impreviste, eppur prevedibili, incursioni di guerriglieri “resistenti” in Italia.

Gli immarcescibili infingardi dell’accoglienza, sicuri di rivolgersi a un uditorio di idioti verticali, spiegarono che dalle navi, dai gommoni e dai barchini arrivavano da noi buoni samaritani ossessionati dall’imperativo di garantirci le pensioni e un prodigioso futuro multiculturale. La cronaca nera quotidiana, invece, ci sbatte in faccia la realtà di islamici che spacciano, rubano, rapinano, stuprano financo le signore di 89 anni e, non di rado, feriscono e uccidono. La cronaca giudiziaria, tanto per rimarcare quanto sia urgente una riforma strutturale della giustizia, la cacciata delle toghe da codici di Lotta continua e il varo di norme tassative non interpretabili a piacere, ci schiaffeggia con codesti delinquenti sistematicamente rimessi in libertà. Spesso, anzi, ci prende a calci sui denti attraverso alcuni Pm che archiviano i mariti torturatori e violenti, trattandosi, quella di bastonare le mogli, di “cultura” da rispettare. Beati i polacchi che hanno preferito accogliere due milioni di ucraini, ma non un solo musulmano.

Ora che certi imam predicano la “resistenza”, cioè il terrorismo, il marocchino, il bengalese, il sudanese, il pakistano, già criminali pregiudicati e liberati, avranno una giustificazione ideologica nobilitante per coprire il loro modus vivendi contro la società ingiusta, infedele, sconcia, agnostica, relativista, talmente empia da non consentire nemmeno la lapidazione a morte delle presunte adultere. Spacceranno, ruberanno, brutalizzeranno, uccideranno più e peggio di prima, ma con la nobile aureola del partigiano in lotta con l’occupante occidentale. Del resto, nella storia comunista esistono precedenti di partigiani degni di Hamas, vedi il comandante Rocca della Brigata Garibaldi, quello che uccideva personalmente i prigionieri fascisti a colpi di pala, squartandoli.


di Giancarlo Lehner