mercoledì 11 ottobre 2023
Sassolini di Lehner
Tutti, dai magistrati ai cattocomunisti, dai tossici di successo agli utili idioti, dai cineasti a carico di Pantalone sino a Patrick Zaki, possono usufruire del diritto costituzionalmente garantito di essere stronzi e dire stronzate.
L’egiziano, liberato grazie alle pressioni del Governo italiano sul Cairo, approfittando del suddetto diritto costituzionale, si è schierato immediatamente contro Israele e ha definito Benjamin Netanyahu “serial killer”. Bravo, bene, bis! E chissenefrega dei 900 morti e delle migliaia di feriti israeliani!
A colpi di consimili criminogene stronzate, Patrick sarà coccolato ancor di più dalla gente che piace, consolidandosi come mito tra i marziani della Ztl e gli antisemiti di via Lenin e piazzale Stalin.
Il problema, però, è il centrodestra, che sulla vicenda Zaki ha succhiato le ruote ai sinistri e alla sinistra, abbagliato e suggestionato dall’egemonia mediatico-culturale di coloro che hanno trasformato l’“ismo” del comunismo non più presentabile negli “ismi” del perbenismo-buonismo da pensiero unico resiliente.
Abdel Fattah al-Sisi fu tampinato e pressato dalla Meloni, costretta a soddisfare la campagna montata dai compagni bolognesi e ripresa da tutta l’informazione – il caso Zaki venne gridato e reiterato in apertura dei telegiornali Rai, Mediaset, La7, Tv2000, prima di notizie più drammatiche ed importanti. L’italica polizia morale sputò tremende condanne sulla giustizia egiziana, elevando lo studente Patrick a Santo Stefano protomartire.
Ebbene, Giorgia, dona un favore personale a me e soprattutto alla comunità ebraica, fai finalmente qualcosa di opposto alle mode del circo rosso-mediatico, quello che accetta gli israeliti a condizione che siano inermi e subiscano in silenzio. Comincia, ad esempio, a mettere i puntini sulle “i” a proposito delle tiritere sinistroidi sui “poveri palestinesi”, che da decenni ricevono miliardi dall’universo mondo, non solo dall’Unione europea, montagne di soldi sistematicamente destinati non ai bisogni primari, bensì agli armamenti. Non sono “poveri”, né “derelitti”, essendo soltanto psicotici ossessionati dall’unica idea-forza di cui si mostrano fedeli: spargimento di sangue, dopo aver raso al suolo Israele.
Infine, cara Giorgia, torna a premere pesantemente sul leader egiziano, l’amico al-Sisi, affinché si riprenda questo pezzo di ingrato mascalzone, vezzeggiato dai residenti in via Lenin, questo pezzo di impudente, contiguo ai terroristi di Hamas.
di Giancarlo Lehner