Cara Giorgia ti scrivo

venerdì 6 ottobre 2023


Sassolini di Lehner

All’attenzione di Giorgia Meloni, donna stimabile e degna di fiducia, nonché credibile domina di Palazzo Chigi.

Il sottoscritto, del resto, ne comprese lo spessore umano e politico, tanti anni fa, quando, presentando un libro, rimase a bocca aperta, ascoltando l’intervento più lucido e puntuale, partorito non da parte dei big del centrodestra presenti, ma da una ragazzina bionda, piccola di statura, altamente preparata ed arguta. Era l’unica che aveva letto e compreso il libro.

Dissi a Gianfranco Fini: “Se non la segate prima, questa ragazza farà una straordinaria carriera politica… rara avis di questi tempi... costei ha una vocazione autentica all’arte della politica...”.

Sono uno che ha sbagliato spesso, ma quella volta ci azzeccai. Con tale precedente, mi posso, forse, permettere di dare un consiglio al primo ministro.

Comincia, esimia Giorgia, cautamente e gradatamente a prendere le distanze da Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj, non per fare un favore allo zar Vladimiro o all’imam Bergoglio, ma per risparmiare finalmente il popolo e il territorio ucraini da un massacro senza fine.

Ormai, è chiaro anche ai ciechi che questa scellerata guerra non avrà mai termine, se l’Occidente continuerà a finanziare ed a rifornire di armamenti l’Ucraina, emblema non delle democrazie occidentali, ma, al contrario, delle oligarchie e dei corrotti, che guadagnano col conflitto, contando che sia ad infinitum. Se ne sono accorti anche i migliori sostenitori dell’Ucraina, i governanti di Varsavia, che pur hanno accolto milioni di profughi, donando loro gli stessi diritti dei cittadini polacchi. Ebbene, si sono accorti con dolore di aver ospitato non solo i profughi, ma anche cosche mafiose guidate dagli oligarchi di Kiev, i quali, ad esempio, hanno svenduto in Polonia, causando danni irreparabili agli agricoltori locali, il grano teoricamente destinato agli affamati del Terzo e Quarto Mondo.

Insomma, cara Meloni, comincia a inviare invece di armi l’esortazione a chiudere questa tragedia, concedendo, sia pure a malincuore all’aggressore Vladimir Putin, la porzione russofona dell’Ucraina, del resto, già occupata dai russi.

Gli amici veri debbono pensare ai bisogni della popolazione e sempre meno agli affari ed alle esose pretese di Zelens’kyj e compagni, i quali, da tempo, hanno cominciato a mostrare un volto assai meno rassicurante per l’Occidente. Vedi la presenza compiaciuta e complice del leader ucraino, quando gli idioti del Parlamento canadese hanno reso onore ad un nazista ucraino, partecipe dei massacri di civili inermi, in ispecie ebrei, polacchi e russi.

Dammi retta, egregia Giorgia, mostra che, pur essendo leali e coerenti, nessuno di noi è Nato ieri.


di Giancarlo Lehner