Scuola: serve una riforma radicale del sistema

lunedì 11 settembre 2023


Il mese di settembre, per antonomasia, è il mese della ripresa delle attività lavorative ma, soprattutto, è il mese della ripresa della scuola. Ovviamente sono tante le attese da parte di tutti, studenti, docenti e genitori. Tutti si augurano un anno scolastico buono, ossia costruito su solide relazioni tra compagni, con i docenti, con i genitori: queste relazioni consentono un clima di apprendimento che apre la via alla crescita umana e intellettuale

È fondamentale che a scuola si compiano esperienze di vita, si impari qualcosa dagli altri, la mente si apra alle diverse esperienze e il singolo inizi a costruirsi, in questo modo, le proprie idee, il proprio pensiero, la propria visione del mondo e delle cose. 

La scuola italiana si trova in una situazione di grande energia e piena vitalità: dopo il Covid si sono liberate una molteplicità di proposte che fanno capire che la scuola è il punto nodale della società.

Certo, la scuola italiana non è libera, perché ai genitori non è ancora stata garantita, nei fatti, la libertà di scegliere la scuola per il proprio figlio. Bene inteso: la scuola pubblica paritaria non chiede soldi per sé ma chiede che sia riconosciuta ai genitori una quota da spendere per l’istruzione dei figli, una quota che può essere spesa presso una scuola pubblica statale o una scuola pubblica paritaria, all’interno di una attenta rendicontazione e sotto lo sguardo dello Stato, controllore e garante, e non più gestore pressoché unico del sistema di istruzione e controllore di se stesso.

Occorre, dunque, garantire alle famiglie che scelgono la scuola paritaria il 70 per cento del Costo Medio Studente. La spesa è di 2,5 miliardi di euro: da spesare è un miliardo (compresi gli attuali contributi di 600 milioni erogati) nella prossima Legge di Bilancio, il resto nelle tre leggi di bilancio successive. È impensabile che ciò non avvenga: in tempo di fondi Pnrr non è ammissibile che si preferisca la chiusura delle scuole paritarie

Ecco perché, ormai da anni, invito tutti alla responsabilità, nel piccolo come nel grande, a tutti i livelli della nostra società. Il mondo di oggi così mutevole e rapido nei cambiamenti necessita di sinergie finalizzate al bene. La cronaca, tutti i giorni, ci conferma l’estrema urgenza di queste energie di bene. Non è quindi più possibile rimandare l’attuazione di una riforma radicale del nostro sistema scolastico: è la società che lo richiede. Con urgenza.

(*) Senior Fellow, Istituto Bruno Leoni


di Suor Anna Monia Alfieri (*)