giovedì 13 luglio 2023
Sassolini di Lehner
La striscia di Filippo Facci in Rai evoca perigliosamente quella di Enzo Biagi.
Può mai Filippo sostituirsi Biagi?
Il liberalsocialista Facci, in effetti, non ha un curriculum pari a quello di Biagi.
Il partigiano Enzo, fascistissimo sino alla metà del 1944, recensì in maniera entusiastica il film più antisemita della storia, “Süss l’ebreo”, mentre, pur non essendo bisognoso, ma soltanto parente di un ras fascista, chiese e ricevette ogni mese un contributo in denaro dal Minculpop – soldi originariamente destinati ai giornalisti fascisti con prole numerosa.
Ecco parte della sua leccata filonazista al film più amato da Heinrich Himmler: “Süss l’ebreo ricorda certe vecchie efficaci e morali produzioni imperniate sul contrasto tra il buono e il cattivo... trascina il pubblico all’entusiasmo... L’ebreo Süss è posto a indicare una mentalità, un sistema e una morale... Poiché l’opera è umana e razionale incontra l’approvazione; e raggiunge lo scopo: molta gente apprende che cosa è l’ebraismo, e ne capisce i moventi della battaglia che lo combatte...” (4 ottobre 1941).
Il razzista Biagi, per dimostrarsi più fascista di Roberto Farinacci, invocò pure un’“opera di purificazione indispensabile specialmente nelle maggiori città dell’Italia settentrionale e centrale (Roma, dove ci sono ancora troppi ebrei, compresa)” (23 agosto 1941).
Fu accontentato, il 16 ottobre del 1943, quando la retata nel ghetto ebraico vide i nazisti catturare e destinare alle camere a gas 1023 israeliti. A scorno delle attese di Biagi, la soluzione finale degli ebrei romani non si realizzò completamente: ben 16 ebrei riuscirono a tornare vivi a Roma. Io fui amico e sodale di uno di questi, Sabatino Finzi, che non ebbe mai modo di sapere d’aver deluso quel giovane mascalzone.
Il nostro Enzo fu servitore indefesso a mezzo stampa della Rsi fino alla tarda primavera del 1944. Quando fu chiamato alle armi nell’esercito di Salò, stante l’avanzata delle truppe alleate e il tramonto irreversibile della Rsi, Enzo preferì la montagna. Così, prese la qualifica di partigiano che ci liberò – roba da pazzi – dal nazifascismo.
In effetti, Filippo Facci, nemmeno un ebreo perseguitato ed ammazzato con le sue proprie mani, non può vantare un passato così denso e complesso, da aspirare ad una striscia Rai già occupata da Enzo Biagi.
Caro Filippo, non sei un degno erede dell’antisemita che piacque ai comunisti.
di Giancarlo Lehner