Dalle sardine ai tendini

lunedì 15 maggio 2023


Dunque, dopo il movimento delle sardine, il quale ha portato una ventata di pura aria fritta nella politica italiana, oggi abbiamo quello dei cosiddetti tendini. Si tratta come è noto di gruppi sparsi di studenti – che hanno sospette simpatie sinistrorse – i quali stanno utilizzando le tenda al posto della classica falce e martello per ottenere maggiore equità sociale, secondo una oramai acquisita espressione del moderno politichese. In sostanza, sulla base dell’infinito elenco delle cose desiderabili, questi ragazzotti di belle speranze hanno stabilito che la loro massima priorità è rappresentata da un comodo alloggio, ottenuto gratis o a un prezzo politico, a pochi passi dalla facoltà di appartenenza.

Ora, al di là del fatto che siamo di fronte per l’ennesima volta a una protesta finalizzata a risolvere con misure semplici una questione assai complessa, in cui lo sbandierato diritto a un alloggio adeguato e a costi calmierati cozza maledettamente con quelli legati alla proprietà privata, i partiti dell’opposizione, insieme ai sindacati di area, stanno cercando in tutti i modi di mettere il cappello su una delle più demenziali contestazioni degli ultimi anni. Demenziale proprio perché non fa che aggiungere ulteriore confusione nel già caotico mondo delle università italiane.

D’altro canto, tramontata da tempo la “gloriosa” epopea delle occupazioni studentesche, oggi alla sinistra di opposizione, onde dimostrare al popolo l’inadeguatezza di chi ci governa, non resta che strumentalizzare la surreale protesta dei tendini, dopo aver vanamente cercato di capitalizzare il consenso, rapidamente evaporato, che si stava raccogliendo intorno alle citate sardine de’ noantri.

Tant’è che la pasionaria che dirige il Partito Democratico, Elly Schlein, ha immediatamente cercato di intestarsi la medesima protesta, presentandosi presso un improvvisato accampamento studentesco alla Sapienza di Roma. Tuttavia, mal le ne è incolto, dal momento che è stata duramente contestata visto che, laddove il suo partito ancora governa, si comporta in modo assolutamente più pragmatico. Infatti, secondo quanto riportato dalla stampa, i ragazzi hanno attaccato la segretaria dem, sostenendo che nella rossa Bologna alcuni ragazzi che manifestavano contro uno sfratto abitativo sarebbero stati manganellati.

Come si vede, non è mai conveniente per una forza politica, che ambisce a guidare il Paese, fungere da megafono a tutte le forme di rivendicazioni provenienti dal basso. In questo caso, oltre a scontentare i facinorosi di turno, portatori di irrealizzabili istanze radicali, si rischia di perdere la faccia anche nei confronti di quella parte del proprio elettorato, che si aspetta un minimo di realismo di senso di responsabilità.


di Claudio Romiti