Sassolini di Lehner: da Sotgiu a Soumahoro

mercoledì 12 aprile 2023


L’onorevole Aboubakar Soumahoro ha ridicolizzato Gad Lerner, Marco Damilano, Diego Bianchi e tutta la pattuglia di Verdi e Sinistra, evidenziando gravi problemi di messa a fuoco degli emeriti compagni.

Le magre sanguinose collezionate a sinistra presero le mosse dal caso di Wilma Montesi. La ragazza perse la vita, probabilmente per un malore, sulla spiaggia di Capocotta, in prossimità di una tenuta, dove si teneva una festa con politici, industriali, professionisti, tutti di area governativa. Tra loro c’era pure Piero Piccioni, figlio del vicesegretario della Democrazia Cristiana, Attilio, addirittura prossimo a succedere ad Alcide De Gasperi.

Fu la prima volta di una virulenta “questione morale” agitata dal Partito comunista italiano e dai suoi giornali. Si scrisse di tutto, si parlò di orge, droga, festini, vizietti variegati.

La povera Wilma, peraltro ancora vergine come appurò l’autopsia, venne dipinta come prostituta, mentre la Dc fu accusata di predicare moralità e di praticare, invece, sozzure di ogni tipo.

L’accusatore più spietato fu il comunista Giuseppe Sotgiu, avvocato, giornalista, politico, presidente della Provincia di Roma. Sotgiu, stimatissimo e coccolato da Palmiro Togliatti, fu il Soumahoro del 1953, visto che trasformò la “questione morale” contro la Dc in suicidio etico-politico-mediatico del Pci.

Le indagini sulla morte di un’altra ragazza, Pupa Montorsi, prostituta presso una “casa chiusa” di Roma, condussero ai clienti abituali del bordello. Fra questi, spiccava il nome del “moralista” rosso Giuseppe Sotgiu.

Sotgiu, però, non consumava, ma guardava sua moglie che nel lupanare si concedeva a ragazzi, anche minorenni, davanti al marito voyeur. Certo, Sotgiu godeva così, buon per lui, ma perché salire sul pulpito, stigmatizzando a voce alta, anzi urlando, i vizi altrui?

I coniugi Sotgiu furono anche denunciati per istigazione alla prostituzione e al favoreggiamento, ma un magistrato pensò bene di archiviare.

Da Sotgiu a Soumahoro, insomma, si dipana il lungo filo rosso delle figuracce rosse.


di Giancarlo Lehner