Il Covid è sempre alle porte

venerdì 31 marzo 2023


Come è noto il Pontefice è stato ricoverato d’urgenza al Policlinico Gemelli per una infezione respiratoria. Ebbene, a dimostrazione di quanto il terrore pandemico sia entrato nel Dna della comunicazione italiota, quasi all’unisono gran parte dei giornali e delle emittenti radio-televisive ha tenuto a precisare che non si tratta di Covid-19. Così, ad esempio, titola un pezzo pubblicato su La Stampa: “Paura per Papa Francesco, è ricoverato al Gemelli: infezione respiratoria, ma non è Covid”.

Ancora una volta, dunque, viene ripresentata una delle più colossali truffe comunicative della storia repubblicana; ossia che il Covid-19 – la patologia provocata dal Sars-Cov-2 – sia senza ombra di dubbio una malattia mortale, in grado di causare il decesso di chiunque la contragga. Una sorta di madre di tutte le malattie pericolose, tanto da sottolinearne l’assenza quando, come nel caso in oggetto, si riscontrino sintomi che la possano ricordare.

In realtà, come hanno sempre evidenziato sin dal primo momento i dati, la stragrande maggioranza dei decessi attribuiti al Covid-19 ha riguardato persone molto anziane e portatori di gravi patologie multiple. Una platea di soggetti che, proprio in virtù dei progressi della scienza medica, è cresciuta in modo esponenziale in questi ultimi anni, sebbene la loro esistenza sia sostanzialmente legata a un filo. Tant’è che è bastata un’influenza particolarmente cattiva, come è stata all’inizio quella causata dal Coronavirus, e che nella prima fase non poteva contare sullo scudo – sempre solo per i fragili – di un vaccino ad hoc, per causare un aumento comunque non catastrofico della mortalità. Mortalità ancora in eccesso e che, occorre aggiungere, in Italia continua a risentire di fattori sempre meno legati al Covid e sempre più causati dal ritardo nelle cure di altre ben più gravi patologie che gli stessi protocolli anti-Covid ci hanno portato in “dono”.

In conclusione, il giorno in cui la nostra impareggiabile informazione prenderà coscienza che il Covid-19 è stata una malattia particolarmente grave solo per le persone molto anziane e molto fragili – così come l’attuale medico del Papa, il professor Roberto Bernabei, quando era membro del Comitato tecnico-scientifico si sforzava inutilmente di spiegare a un popolo anestetizzato dalla paura – e che quelle in buona salute, i cosiddetti immunocompetenti, non hanno mai corso rischi significativi, varrà assolutamente la pena di stappare lo spumante. Personalmente continuo ad essere molto scettico al riguardo.


di Claudio Romiti