Quelli a cui un cinghiale sembra un uomo

giovedì 22 dicembre 2022


La sinistra è fatta di persone oltremodo sensibili che giustamente difendono i diritti e le libertà degli animali mostrando verso di loro la stessa ed anzi maggiore sollecitudine che agli esseri umani, specie se loro concittadini.

Nessuna sorpresa dunque se in questi giorni corrono in difesa dei poveri cinghiali che, proliferati negli ultimi anni fino al numero di 2 milioni nella sola Italia, stanno invadendo sempre più anche le città italiane. Quelle anime belle – che Dio le benedica – con soave sollecitudine e nobiltà d’animo agitano contro il governo che ha deciso di sopprimere quei suini invadenti, i pericoli di una “caccia selvaggia” al povero cinghiale nelle città. Da anime pie e veramente gentili, sollecite dei diritti degli animali (e quindi – è sottinteso – vieppiù di quelli umani), piuttosto che ucciderli e – orrore! – mangiarne le carni, avrebbero una loro “soluzione” più animalista – ed anzi più umana se non addirittura divina: come novelli San Francesco d’Assisi direbbero loro gentilmente: “Fratelli cinghiali, in nome di Dio, tornate nei boschi”. Se gli sventurati suini non dovessero rispondere ai loro cortesi appelli e alle loro devote suppliche, non c’è problema: basterebbe praticare la divina e umanitaria accoglienza anche per loro e lasciarli scorrazzare a piacimento come già è stato consentito loro finora da governanti e sindaci di sinistra (e 5 stelle).

Cosa volete che contino i disagi e i pericoli a cui hanno esposto i concittadini a fronte del dovere etico-religioso all’accoglienza di quei disagiati animali, trattati come fossero esseri umani e, tra i viventi, come davvero ultimi degli ultimi della terra. Non sono forse anche i cinghiali creature di Dio ed anzi, tra queste, una minoranza svantaggiata da proteggere con “diritti speciali” tra cui quello di invadere le città e l’intero Paese? Cosa volete che contino i concittadini (specie quelli delle periferie) e i loro diritti a fronte del sacro diritto alla vita dei cinghiali e alla loro libertà di scorrazzare e grufolare nelle città come “a casa loro”? Non era forse il territorio delle città casa loro prima che il turpe e crudele homo sapiens, bianco ed europeo, invadesse il loro territorio, a loro concesso da Dio stesso, scacciandoveli disumanamente?


di Lucio Leante