Il disturbo Pos-traumatico

lunedì 5 dicembre 2022


Il surreale dibattito sul tetto al contante in merito all’obbligo di utilizzare il cosiddetto Pos, acronimo di Point of sale, vede tra i protagonisti il leader dei grillini, Giuseppe Conte, alias avvocato del popolo. Manifestando un vero e proprio delirio Pos-traumatico, non essendosi ancora ripreso dallo choc di aver perso la poltrona di primo ministro, il capo del Movimento Cinque Stelle ha duramente attaccato la proposta governativa di innalzare a 60 euro l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici. Queste le parole di Conte, riprese con grande risalto dai nostri principali organi d’informazione: “La Corte dei conti ha certificato che consentire ai commercianti di non utilizzare il Pos fino a 60 euro e di girare con le tasche piene di banconote fino a 5mila euro è un fatto recessivo per il Paese, perché significa favorire l’economia sommersa. Proprio quello di cui non avevamo bisogno. Il Governo – ha sentenziato questo novello Zarathustra – e il ministro dell’Economia si stanno assumendo una grave responsabilità che pagheremo negli anni futuri”.

Ora, in primis occorre sottolineare che dopo averci rinchiusi agli arresti domiciliari per due mesi, imposto l’obbligo delle mascherine persino all’aperto e aver gestito l’intero caravanserraglio delle restrizioni sanitarie sotto la scure di una possibile accusa di epidemia colposa, l’assurda e illiberale imposizione del Pos a tutti deve sembrare a Conte una vera e propria quisquilia. Ma sostenere la correlazione spuria tra recessione ed economia sommersa – che molto spesso in un Paese che tassa pure l’aria e intermedia oltre il 52 per cento della ricchezza prodotta, la quale comprende una quota stimata di detto sommerso – è cosa degna di un pensiero genuinamente statalista, se così vogliamo definirlo. Un pensiero che per molti, soprattutto a sinistra, rappresenta una granitica credenza, con la quale si ritiene come i quattrini versati alla mano pubblica, che attualmente si aggirano in circa 1.000 miliardi all’anno, producano risultati assai migliori rispetto a quelli, sempre più scarsi, che restano nelle tasche dei privati cittadini.

In estrema sintesi, seppur in forma caciottara, Conte esprime ancora una volta il paradigma dello Stato Leviatano. Uno Stato che domina i comportamenti umani e decide per loro. E in effetti qualcosa di molto simile l’abbiamo per l’appunto sperimentata durante la pandemia di un virus a bassa letalità relativa.


di Claudio Romiti