Povera, ridicola Francia

lunedì 14 novembre 2022


Alla Francia continua a far male, per intossicazione, la tirchieria dei genovesi i quali cedettero per quattrini, argomento del quale sono sensibilissimi, la Corsica con i suoi abitanti. Tra questi una famiglia di piccola nobiltà toscana, i Buonaparte, nella quale per caso nacque l’unico genio militare e politico di cui essa si giovò negli ultimi secoli. Col petto ancora gonfio per quel frutto del caso, si permette di trattare i vicini con troppa albagia. Così, ha sempre considerato naturale che i migranti clandestini, mandati a morire nel Mediterraneo da scafisti senza scrupoli i quali prima hanno spennato questi poveri disgraziati, debbano essere soccorsi solo da italiani o dalle navi di Organizzazioni non governative.

Nessun porto francese, fino all’altro giorno, era mai stato reso disponibile per uno sbarco. Poi in Italia, in forza di quella cosa molto democratica che è un risultato elettorale, è cambiato il Governo. Allora qualche bizzarro politico francese asserì che spettasse alla Francia sorvegliare il rispetto dei diritti umani nel Belpaese. Veramente, tutti sanno che la cosa, in Europa, ha ben due giurisdizioni supernazionali: la Corte europea dei Diritti dell’Uomo, nell’ambito del Consiglio d’Europa, e la Corte di Giustizia dell’Unione europea, oggi articolata anche in un Tribunale di prima istanza. Nessuno ha delegato alla Francia alcuna competenza in merito.

Nel frattempo, Giorgia Meloni ha avuto modo di chiarire a Emmanuel Macron, come ad altri suoi colleghi dell’Unione europea, come gli scafisti, per salvare effettivamente vite, vadano fermati da una flotta europea che impedisca a quelle carrette di partire dalla costa africana. E che siano organizzati su quel Continente dei centri d’accoglienza, gestiti da europei, per decidere chi abbia diritto d’asilo e coloro i quali debbano tornare a casa. Intanto, le capitanerie di porto italiane salvavano, e portavano in Italia, seicento persone. Nei nostri porti venivano fatte attraccare altre navi di Organizzazioni non governative per far sbarcare i profughi ammalati e i minori non accompagnati. L’ingorgo ha impedito che vi approdasse la nave Ocean Viking, con a bordo duecentotrentaquattro migranti. All’imbarcazione era stato negato l’accesso ai porti di Malta, patria della Presidente del Parlamento europeo, nel borbonico Regno di Spagna e, per fortuna di quei migranti, in Libia. La Francia li ha fatti sbarcare al porto di Tolone

L’Italia, da inizio anno, ha accolto novantamila migranti. Questi francesi, con un tale gesto quantitativamente irrilevante, hanno suonato la carica contro il nostro Paese e hanno proposto d’escludere la nostra Nazione da un ricollocamento di migranti in Europa, per circa ottomila persone, meno del dieci per cento. Di queste, ne sono state ricollocate centodiciassette, trentotto in Francia. Una volta si diceva che i francesi fossero cartesiani, ma questo tentativo di usare un episodio numericamente ridicolo per isolare il Governo italiano nell’Unione europea s’è rilevato un flop, proprio in virtù della chiarezza delle cifre. La portavoce della Commissione europea ha dichiarato che l’Esecutivo dell’Unione sosterrà tutte le operazioni di soccorso, ma non esiste nessun criterio per stabilire quale sia il porto sicuro più vicino. Quindi, nessuna contestazione all’Italia.

Però è un altro, oggi, il problema fondamentale per l’Unione europea: quello di costruire Forze Armate comuni, disponibili per pronti interventi, per rafforzare un reale pilastro europeo per l’Alleanza Atlantica. Anche su questo Macron rischia il ridicolo. Fa buon viso al riarmo tedesco, si dice favorevole a una forza aerea di pronto intervento, purché la Germania ci metta i velivoli e gli uomini e la Francia il comando. Se crede di essere Napoleone è ridicolo: lui è soltanto un francese, Napoleone era italiano!


di Riccardo Scarpa