Espatriometro

lunedì 17 ottobre 2022


La destra, moderata, liberale o nazionalista che sia, non può governare perché è ignorante. È ignorante e basta. La cultura, in Italia, segue le regole dei furbetti dei salottini, i quali sanno qualcosa di un solo argomento, che impongono come centro della conversazione. Altri invitati sono accademici, scienziati, coltissimi, ma non importa: sono poco ferrati sull’ordine del giorno, di solito qualcosa di estremo margine, ma snobbetto per improvvisata definizione. Un po’ come i giochi dei bambini, che arrivano per tradizione orale incerta attraverso genitori e nonni: dunque, valgono le regole del più grandicello e prepotente.

Ora che il centrodestra ha vinto, le esercitazioni dialettiche per dimostrare che la democrazia è un concetto plasmabile sono imperdibili. E si scopre, improvvisamente, che il significato stesso di democrazia ha i suoi limiti e li hanno anche le donne, futuro di questa umanità arretrata solo se sono di sinistra finta: quella vera imporrebbe stili di vita meno capalbiesi, almeno all’apparenza più esteriore. Dunque, sparare addosso a Giorgia Meloni prima che abbia aperto bocca è un altro degli slalom impossibili che rendono ancora più ridicola quest’armata che imita Brancaleone senza però raggiungerne mai l’irresistibile ilarità.

Di fatto, con la finta sinistra, il popolo non ha più alcuna libertà, le donne men che meno e questo per i contorti raggiri della kakistocrazia, la forza dei peggiori, che strilla il proprio diritto di governare anche quando è in sparuta minoranza. E si esibisce in acrobazie matematiche da giocolieri di seconda elementare. Però controlla moltissimi centri di potere, e quelli difficilmente saranno intaccati da banali elezioni. Ed è molto probabile che la destra farà come in passato, accetterà i transfughi ricoprendoli d’oro, orgogliosa dei loro pentimenti a orologeria.

Ma la meraviglia delle meraviglie sta nel fatto che gli ultimi in classifica minacciano di lasciare il campionato, per andare a giocare all’estero, dove i livelli sono molto più alti e difficilmente accoglierebbero persino i nostri top scorer. Finché la minaccia veniva da Rula Jebreal, Roberto Saviano e Asia Argento un sorriso di compatimento è sufficiente. Ora gente un po’ meno ridicola come Andrea Purgatori usa (almeno) la formula dubitativa di un prudente mah. Questi sono almeno conosciuti, ma il contagio delle ciocche anti-Khamenei – che rendono eroine dei centri estetici – arriva un po’ dovunque. Ed è perciò naturale che tanti Nessuno minaccino di andarsene lasciando il Paese nella disperazione.

Ma poi gettiamo l’occhio sull’espatriometro, il cui ago non si è mosso: sono ancora tutti qui. Quanto tempo ci vuole per fare le valigie? Quanti vestiti avete? Serve aiuto?


di Gian Stefano Spoto